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Perché si cade sempre più nella trappola del complottismo?

Perché si cade sempre più nella trappola del complottismo?

C’è una piaga che si sta spargendo per la Rete a velocità preoccupante. E contamina anche cervelli normodotati; sì, le vittime potrebbero essere anche dei vostri insospettabili amici. Il problema è che se ne sottovalutano i primi timidissimi sintomi, pensando che questo o quell’amico sia stato preso da un abbaglio temporaneo. Invece non è così. Di che cosa stiamo parlando? Del complottismo. 

Intendiamoci, il complottismo non è nato su Internet – c’era già prima – ma oggigiorno si è diffuso a una velocità troppo rapida per non essere osservata: provate a pensare quante volte ultimamente vi siete imbattuti in teorie riguardanti scie chimiche, chip sottocutanei per il controllo della popolazione, vaccini da boicottare – perché fanno ammalare artificialmente la popolazione, a beneficio delle cure sperimentate delle case farmaceutiche, eventi orditi da non meglio specificate lobby o logge massoniche… Fino ad arrivare al volo MH17 della Malaysian Airlines abbattuto volutamente, perché a bordo si trovava uno dei maggiori ricercatori per quanto riguardava la cura contro l’HIV. Di sicuro vi sarà capitato di leggere qualche link che esordiva con: “I giornali non ne parlano”, “La verità che nessuno dice, ecco perché…”, “Svegliatevi, informatevi, condividete…”.

Ma perché c’è gente che abbocca a queste teorie fantasiose – e prive di qualsiasi fondamento, se le approfondite un po’? Ci sono alcuni elementi di sociologia che sono arrivati in soccorso di chi scrive e il tentativo sarà di chiarire che cosa passa nella testa.

Prima di tutto in questi anni di crisi, la maggior parte di questi “complottisti” ha atteso delle risposte valide da parte delle istituzioni, dai governi… Ma a quanto pare queste risposte non sono arrivate o non sono state le risposte attese. Perché? Ciascuno di noi ha un bagaglio di esperienze e di conoscenze differenti dagli altri. Il problema è quando la differenza – la dissonanza – tra quanto vissuto da me e quello che viene esperito dagli altri è troppa. Chi dei due si sente fuori dal mondo? Le istituzioni vengono oramai percepite come troppo lontane dai problemi reali delle persone, quindi per forza sono i cittadini delusi a sentirsi “fuori luogo”, o “fuori da questo mondo”. Ed è qua che s’innesca una delle possibili tre reazioni alla dissonanza cognitiva tra sé e gli altri:

  1. Si cambia l’ambiente;
  2. Si cambia il comportamento / atteggiamento;
  3. Si cambia il proprio modo cognitivo;

La possibile reazione del complottista è un cambiamento di ambiente – nel senso che le risposte vengono cercate al di fuori delle istituzioni, dai governi, combinato a un cambio di atteggiamento verso coloro che lo hanno deluso, verso i quali prova diffidenza e risentimento. E il complottista del 2014 cerca le proprie risposte su Internet. Un ambiente sconfinato, potenzialmente infinito, dove si può scrivere di tutto e il contrario di tutto (in apparenza). In apparenza, tutto quello che si può leggere può essere preso per vero, se non si organizzano più coerentemente le proprie nozioni, se non si applica più un filtro critico verso quanto ci si appresta a leggere. Il complottista, improvvisamente, smette di eseguire queste due semplici operazioni: critica e organizzazione delle nozioni. Perché si sente intrappolato in un mondo troppo dissonante dal suo, ma non vuole subirlo, vuole dominarlo. Non vuole subire verità che non sente sue, vuole dominare con le sue verità che non riescono a trovare un riscontro da nessuna parte. Ma su Internet è possibile, nell’infinito mare di Internet, è possibile trovare la risposta esatta, che sfugga alle norme delle istituzioni, alla conoscenza organizzata. Cerca una verità alternativa, che per lui o lei è nascosta volutamente. Ma all’epifania della verità, fateci caso, il complottista non è mai presente: parla sempre per sentito dire, per link condivisi, per testimonianze di terzi, senza molte altre prove sensate, spesso in contraddizione tra loro, ma a quanto pare nessuno dei complottisti sembra rendersene conto.

Avete mai sentito parlare di Effetto Forer? È proprio quello che si scatena nel (non ancora) complottista di fronte allo svelamento di una verità nascosta, nello smascheramento di un complotto. Avete presente un oroscopo? Quando vi dice che in amore ci saranno “molte sorprese”, che sul lavoro ci saranno “momenti impegnativi”, e che la salute “andrà tenuta d’occhio”? E avete presente quando quello era proprio quello che volevate sentirvi dire per il vostro segno zodiacale – a dispetto del fatto che venga detta la stessa cosa negli altri undici segni, più o meno? Questo è l’Effetto Forer – una risposta perfettamente generica che esaurisce tutte le domande irrisolte. Il fatto è che queste domande possono essere tra le più disparate, tra le più complesse.

Politica? È tutto un complotto.

Politiche ambientali? Tutti complotti dietro per distruggere l’ambiente.

Tecnologia? Stanno complottando per renderci schiavi della tecnologia e controllarci.

Salute? C’è un complotto dietro per farci ammalare di più.

Il complotto è formalmente generico, vago, inconsistente. È un ready-made, ma può essere rimanipolato, modificato appena appena, per essere utilizzato per altri argomenti. È ciò che in semiotica è sottoposto a semiosi illimitata – ciascuno può prendere il complotto, reinterpretarlo e farlo diventare uno tutto nuovo e scintillante potenzialmente all’infinito. Eppure è la risposta perfetta, meno faticosa in assoluto da ottenere per qualsiasi quesito fondamentale di natura sociale. Ed è per questo che le risposte facili e generiche causano una certa dipendenza nel complottista.

Un consiglio spassionato: ci sono questioni che non possono avere una risposta univoca, immediata, semplice. A volte non c’è piena comprensione delle risposte, perché sono di loro incomplete, a volte occorrono anni per completarle e renderle delle risposte soddisfacenti, ma non per questo sono errate. A volte manca qualche competenza in chi pone la domanda e non comprende appieno la soluzione fornita. È giusto e legittimo dubitare delle risposte che vengono fornite, ma occorre dubitare con senso critico e con lucidità. Bruciarsi il cervello dietro un complotto inconsistente e spacciarlo per verità significa prima di tutto fare un danno verso se stessi, e soprattutto un danno sociale, verso altre persone potenzialmente più soggette a farsi coinvolgere in questa mania chiamata complottismo.

12 comments

  1. Andrea Martini says:

    Ti rendi conto che ora lo spazzio commenti di questo post sarà invaso di “ricercatori indipendenti” con laurea in youtube pronti a darti del “debunker”?Da subumani che ti accuseranno di prendere soldi dal NWO(o da Renzi tanto è Ka$ta anche lui)?Da cercopitechi urlanti che conoscono i link per la VERITÀ ASSOLUTA ma che ancora non hanno capito come fare una maiuscola accentata?
    Spero vivamente che non succeda ma in caso contrario buona fortuna Alessandra…

    1. gombloddi a parte, come si fanno le maiuscole accentate?

      1. Andrea Martini says:

        http://appuntidazero.blogspot.it/2010/09/maiuscole-accentate.html
        Ti dò il link altrimenti ci metto una settimana…

    2. E Gente che scrive spazzio

      1. Andrea Martini says:

        Ho corretto prof…

  2. Francesco D'Amico says:

    Gran bell’articolo, complimenti!

  3. Maurizio Cugno says:

    bell’articolo, non ho letto una pagina di Sociologia, ma è abbastanza chiaro che alcuni soggetti predisposti possono sviluppare un’acriticità di pensiero e rifugiarsi in astruse teorie. Da non sottovalutare anche i mass media che molto spesso cavalcano a scopi commerciali la credulità del popolino. Un esempio lampante? La medicina omeopatica da molti ritenuta un’alternativa valida, ha la stessa percentuale di cura dell’effetto placebo.
    In pratica non serve a niente, il prestigioso Lancet l’ha dimostrato qualche anno fa con dei test doppio cieco.

  4. Francesco D'Amico says:

    Tra l’altro il complotto del volo MH17 fa ridere. Prima dicono che l’AIDS non esiste, poi dicono che 300 persone sono state uccise pur di eliminare un esperto di HIV. Decidetevi, complottardi da quattro soldi!

  5. Simone Campete says:

    Finalmente! Ottimo post.

  6. Manuel Serious Uirm says:

    E questo non è un articolo con effetto Forer?

  7. Si crede a quello che pare sia giusto,senza riflettere.
    Per esempio nel 2006 abbiamo avuto il primo caso di complotto-bufala italiano.
    Con Deaglio che parlava di inesistenti brogli.
    Per lui il CDX aveva imbrogliato per vincere le elezioni.
    Era una cavolata,ma secondo voi un elettore del CSX che lo leggeva si poneva delle domande ?
    Chiaro che qualsiasi cosa potesse andare a discredito dell’avversario politico veniva presa per buona.
    Stessa cosa poi ripetuta dai 5S alle ultime europee,anche loro a rincorrere fantomatici brogli.

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