Ogni anno la comunità di Celle sul Rigo si riunisce per portare avanti una tradizione gastronomica locale che culmina in una grande festa l’ultima settimana di maggio: i pici, protagonisti della rinomata sagra della frazione del comune di San Casciano dei Bagni, sono tutti rigorosamente fatti a mano dai cellesi nei giorni precedenti alla manifestazione.
Siamo giunti alla 46° edizione della Sagra dei Pici, organizzata dalla Società Filarmonica di Celle sul Rigo. Lo scopo dichiarato è quello di trovare i fondi per mantenere la banda del paese; lo scopo sottaciuto e ancora più importante è quello di aggregare la comunità del piccolo borgo, mantenere una tradizione culturale e sociale che fa sopravvivere il paese e il senso di appartenenza, non soltanto la banda.
Tutto il paese, infatti, collabora alla sagra: 46 anni fa i vecchi cellesi si misero in testa, quasi per caso, di proporre una sagra dedicata ai pici: quella che è oggi un’eccellenza gastronomica del nostro territorio e un simbolo identitario, è in realtà un piatto tipico della tradizione contadina. Così spiega Giovanni Innocenti, storico membro della Società Filarmonica, che mi racconta la sua storia mentre è intento a preparare i pici per la festa:
“I nostri bisnonni non erano ricchi, ai tempi della civilità contadina c’era la povertà. Facevano i pici, costavano poco e riempivano la pancia. Rispetto ad altri piatti i pici costavano meno, non veniva usato le uova. E ancora oggi li facciamo a mano, come nella tradizione contadina.”
Giovanni fa parte della banda di Celle sul Rigo da 63 anni; ha fatto parte del comitato cittadino che 46 anni fa diede vita a questa sagra e viene considerato come una sorta di memoria storica delle vicende del paese.
La Sagra dei Pici dura tre giorni, si svolge sempre l’ultima domenica del mese di Maggio. Ha ricevuto il premio touring nel 2013, per certificare l’eccellenza gastronomica dei pici cellesi. Quest’anno si svolgerà dal 29 al 31 maggio: sono previsti concerti di gruppi rock, serate danzanti, tombola, esibizioni di scuole di ballo. E ovviamente gli stand gastronomici con i pici tutte le sere, la domenica anche a pranzo.
Inizialmente la Sagra dei Pici era stata pensata per garantire la sopravvivenza della Società Filarmonica, impegnata in tante attività culturali e sociali nel piccolo borgo. Così racconta Giovanni:
“La sagra finanzia la Società Filarmonica, è importante per mandare avanti le attività della banda e della musica, comprare gli strumenti, pagare i maestri. Inoltre facciamo scuola gratuita di musica a tutti i ragazzini del paese. Il teatro è a disposizione gratuitamente a tutti coloro che lo vogliono utilizzare. Ecco perchè tutto il paese collabora alla riuscita della manifestazione.”
La Società Filarmonica è proprietaria della cucina e del teatro di Celle sul Rigo. Dal 1876 prosegue la sua storia, che è il collante della comunità locale. E che ha trovato nella Sagra dei Pici l’evento principale dell’anno, famoso in tutto il territorio per l’eccellenza gastronomica dei pici fatti a mano dagli abitanti. Di questo ne è convinta anche la presidente della Società Filarmonica, Stefania Gori:
“Il segreto dei nostri pici? Sono più sottili degli altri, sono fatti tutti a mano. E poi ci abbiniamo i sughi buoni! Un sugo classico di carne, oppure un sugo all’aglione (aglio, pomodoro e zenzero). Se ci metti gli ingredienti buoni, la manodopera locale, il piatto viene buono. I pici non si attaccano. Se non fossero fatti a mano sarebbe tutta un’altra cosa. E non sempre si fanno a mano, nelle sagre dei dintorni. L’ingrediente segreto è la manodopera: tradizione e passione.”
Tutti gli anni a Celle sul Rigo si riuniscono più di quaranta persone ad “appiciare”, a rotazione, nei giorni precedenti alla sagra. Preparano lunghe tavolate, graffiano la spianatoia con il coltello, perchè se il piano è ruvido si lavora meglio, altrimenti i pici si schiacciano. Poi si appicia, ovvero si lavora la pasta con le mani fino a formare questi spaghettoni lunghi e grossi. Sette quintali e mezzo di farina ogni anno, cinquemila porzioni di pici. Tutti usati nei tre giorni di sagra dei pici, e il lunedì successivo con la cena della “benfinita”, in cui la gente del paese si ritrova a mangiare ciò che avanza, per festeggiare assieme tra soci e sostenitori, tutta la comunità.
La tradizione, quindi, crea identità e rafforza il senso di appartenenza a una comunità. Questo è particolarmente importante in piccoli borghi come Celle sul Rigo (neppure 600 abitanti), che nonostante gli splendidi panorami sulla Valdorcia ha la necessità di continuare a sentirsi vivo, mantenere un nucleo attivo di persone che portano avanti una tradizione e un senso di appartenenza. Per evitare che i borghi del nostro territorio, che costellano paesaggi meravigliosi, siano soltanto luoghi da villeggiatura o panorami da cartolina.
Questo è un altro motivo per assaggiare i pici di Celle sul Rigo alla tradizionale sagra di fine maggio: permettere al territorio di essere ancora vivo, e guardare con fiducia al futuro, forte delle caratteristiche ambientali, culturali e sociali del proprio passato. Maggiori informazioni su: www.sagradeipici.it
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