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Pioggia, terrecotte e maialini: alla Corrida di Petroio

Pioggia, terrecotte e maialini: alla Corrida di Petroio

Ammetto che, prima di andare a Petroio per assistere alla Corrida del Contadino, sapevo a malapena dove fosse questo grazioso borgo.

Da non autoctona (abito a Montepulciano da 4 anni), tutto quello che sapevo era “quando sei all’Amorosa svolta e vai dritta finchè non arrivi“. Ebbene, è effettivamente stato molto semplice arrivare (cosa affatto scontata, considerando il mio pessimo senso dell’orientamento), e più mi avvicinavo a Petroio più riconoscevo che il paesaggio diventava sempre più simile a quello delle Crete Senesi.

Il tempo non prometteva niente di buono e in effetti è stato inclemente con noi, ma la minaccia di qualche goccia d’acqua non è bastata a spaventare gli abitanti di Petroio.

Dopo aver parcheggiato mi sono incamminata verso il centro storico, che mi ha colpita subito per la sua bellezza. Ho intravisto alcuni scorci davvero particolari, che non mi sono fermata a fotografare perchè la luce non rendeva davvero giustizia.

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Dopo un po’ che camminavo per le vie, incontrando di tanto in tanto banchetti di terrecotte o dipinti in esposizione, ho trovato il corteo in fase di preparazione. La prima cosa che ho notato è stato il grande entusiasmo dei partecipanti, soprattutto dei giovani e dei più piccoli.

Il corteo si è  incamminato, sfidando il vento e il tempo avverso, tutti armati di ombrelli e giacche. I figuranti delle quattro contrade hanno sfilato per tutto il paese, arrivando fino al campo già allestito per la Corrida del Contadino.

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A quel punto aveva già cominciato a piovere da un bel pezzo e le mie mani erano occupate dalla macchina fotografica, percui non potevo tenere in mano un ombrello. Mi sono accontentata del cappuccio della mia giacca, e con le tasche piene di telefoni, occhiali e altre cose che non avrebbero dovuto bagnarsi ma che l’hanno fatto, mi sono infilata tra il pubblico per assistere alla gara. Sarò sincera, non avevo la minima idea di cosa aspettarmi!

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Arrivata lì ho visto un ragazzo vestito da contadina (annessa parrucca bionda) avviarsi verso una piramide di rotoballe in fondo al campo. Presto la gara è entrata nel vivo: un secondo ragazzo vestito da contadino (con in testa un cappello chiodato!) è corso sulle rotoballe a recuperare la sua consorte, l’ha caricata su una carriola e l’ha spinta attraverso un percorso ad ostacoli fatto di birilli, equilibrismi e precisione. I due sono poi entrati nel recinto dove grufolavano quattro maialini segnati coi colori delle rispettive contrade. Il contadino, a suon di schiamazzi e inseguimenti, è riuscito a convincere il proprio maialino a imboccare l’uscita del recinto e a fargli compiere tutto un percorso intorno al campo.

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Le contrade si sono sfidate a realizzare il tempo migliore, facendo due giri a testa. Il percorso a ostacoli era avvincente, ma tutti l’hanno superato senza particolari difficoltà. Quando arrivava il momento di convincere i maialini a imboccare il percorso, invece, era tutta un’altra storia.

Un paio di maialini sono stati particolarmente collaborativi, quelli delle contrade Pianate e Torre, il maialino della Fonte diciamo che non ha aiutato, ma il vero osso duro è stato il maialino del Borgo, che al secondo giro ci ha messo la bellezza di cinque minuti prima di decidersi a prendere la direzione giusta!

Nel frattempo, noi osservavamo sotto l’acqua. La mia Canon era piuttosto fradicia, ma credo sia sopravvissuta.

Alla fine degli otto giri, è risultata vincitrice la contrada Pianate (che ha vinto anche l’edizione precedente), seconda la Torre, terza la Fonte e quarta la sfortunata Borgo. Alla fine della Corrida, una persona dal pubblico è stata estratta a sorte e ha vinto uno dei quattro maialini che hanno corso la gara: spero che il povero animale non sia finito sulla tavola del fortunato spettatore!

Ciò che colpisce sempre agli occhi esterni, durante le feste folcloristiche e le gare sportive fra contrade nei paesi più piccoli, è la maggiore passione con cui viene vissuta la manifestazione da parte degli abitanti. Le ragazze a bordo della recinzione non risparmiavano le grida di incitamento per la loro fazione, e tutti hanno sopportato la pioggia incessante per tutta la durata della gara.

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Anche se credo di aver vinto una bronchite, è stata una bella esperienza, che sarò felice di ripetere anche il prossimo anno, magari rimanendo anche per la cena prevista dopo la gara, che sulla carta metteva davvero l’acquolina in bocca!

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