È scattata il 1° luglio la massima allerta per la Regione Toscana riguardante il rischio incendi, e resterà in vigore fino al 31 agosto. Per prevenire il rischio di incendi boschivi, quindi, scatta il divieto di accendere fuochi, bruciare residui vegetali e compiere altre operazioni che possano creare pericolo d’incendio. A ribadire l’avviso è stato l’assessore regionale all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, che insieme a tutti i protagonisti della “macchina antincendio” che opera in Toscana ha tenuto una conferenza stampa.
“Da oggi – ha sottolineato l’assessore Salvadori – la normativa diventa ancora più stringente rispetto al passato. C’è infatti una novità. Con un decreto legge entrato in vigore il 25 giugno si stabilisce che nel periodo “ad alto rischio incendi boschivi” è vietato qualunque tipo di abbruciamento e questo modifica anche la normativa regionale che invece li consentiva in certe ore e a certe distanze dal bosco. Dal 1° luglio fino al 31 agosto il divieto è assoluto. Il periodo che si apre oggi è la fase più delicata per la quale raccomandiamo a tutti estrema attenzione, in una regione come la nostra dove la superficie boscata, oltre un milione di ettari, copre metà del territorio. Non ci stanchiamo mai di invitare tutti alla massima prudenza e attenzione e chiediamo di collaborare segnalando i principi di incendio alla Sala operativa unificata permanente della Regione Toscana, attiva 24 ore su 24 tutto l’anno, attraverso il numero verde 800425425, oppure il 1515 del Corpo Forestale dello Stato e il 115 dei Vigili del Fuoco“.
La forza antincendio è composta di 4700 uomini e 600 mezzi. Il coordinamento a livello regionale è della SOUP – sala operativa regionale, e 10 centri provinciali (COP AIB). 180 sono i direttori delle operazioni AIB. La componente terrestre è di 498 operai forestali e 4.220 volontari, con 615 mezzi operativi. A livello aereo vi sono 10 elicotteri ai quali si possono aggiungere i mezzi della flotta aerea nazionale, messi a disposizione dalla Protezione Civile, in occasione di eventi di particolare gravità.
La normativa regionale prevede che nelle aree bruciate siano vietate l’edificabilità (per 20 anni), la trasformazione del bosco in altra coltura (15 anni), il pascolo (10 anni) e la caccia (5 anni). Le norme sono stringenti anche per coloro i quali operano nel settore. Il servizio aereo AIB riceve un corrispettivo che è indipendente dal numero e dall’entità degli eventi. Gli interventi di prevenzione e ripristino sono effettuati con maestranze forestali assunte con contratti a tempo indeterminato, senza effettuare appalti o affidamenti a strutture esterne; i volontari convenzionati non ricevono rimborsi personali, ma unicamente contributi alle associazioni di appartenenza.
I primi sei mesi del 2014 sono stati caratterizzati in Toscana da un numero contenuto di incendi di bosco: in tutto 65, contro una media, nello stesso periodo degli ultimi 5 anni, di oltre 150 incendi (-57%). Particolarmente ridotta (-89%) anche la superficie boscata interessata dalle fiamme: quasi 20 ettari contro gli oltre 183 ettari andati in fumo, in media, da gennaio a giugno negli ultimi 5 anni. Le condizioni meteo hanno contribuito a ridurre il fenomeno, ma il dato relativo alla superficie boscata media ad evento, sceso fino a 0,33 ettari, segnala il livello di efficienza raggiunto dall’organizzazione regionale antincendi boschivi. Praticamente tutti questi incendi sono stati chiusi nelle primissime fasi di intervento, contenendo così i danni e i costi di spegnimento.