Foto di copertina di Brina Blum su Unsplash
L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico, ce lo ricordano continuamente i continui terremoti, anche di bassa magnitudo, che scuotono le nostre case ogni anno. Già in passato, su La Valdichiana avevamo trattato l’argomento e avevamo mostrato come il nostro territorio sia suddiviso in due fasce di rischio sismico, più basso nella parte senese e più alto in alcuni comuni dell’aretino, a ridosso della catena appenninica.
La Valdichiana senese, come gran parte della provincia di Siena, si trova in Zona 3, mentre la Valdichiana aretina, come gran parte della provincia di Arezzo, si trova in Zona 2. La probabilità che si verifichino eventi sismici in questo territorio è media: il livello di rischio e di intensità dei terremoti rispetto alla Zona 1 è più basso, ma gli eventi sismici non sono così rari come nella Zona 4. Anche se la Valdichiana non risulta essere stata l’epicentro di eventi sismici, gli effetti dei terremoti nelle aree limitrofe sono sicuramente importanti da considerare, anche in ottica futura.
Da considerare c’è anche il fatto che l’età media degli edifici dei nostri comuni è piuttosto avanzata: il 36,2% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1919 e solamente l’1,1% dopo il 2005. L’87,4% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1980, solo il 12,6% successivamente. In Valdichiana senese, la percentuale di edifici costruiti prima del 1980 sale vertiginosamente in comuni come Chiusi (96,4%), Chianciano Terme (92,4%) e Montepulciano (91,5%). Dati che inducono a riflettere sulla necessità di tutelarsi dai danni che potrebbe causare una scossa di terremoto anche di entità moderata.
Se negli scorsi articoli abbiamo approfondito la classificazione delle fasce di rischio e l’anagrafica degli edifici, questa volta ci concentriamo su quello che possiamo fare per migliorare le qualità antisismiche delle nostre proprietà e per proteggerci dai danni che potremmo subire, nel caso eventi intensi come quelli dello scorso decennio si verificassero di nuovo nei territori limitrofi, dove il rischio sismico è più alto.
Ecobonus
Tra gli incentivi previsti dal Decreto Rilancio approvato lo scorso maggio sono inclusi quelli per l’adeguamento antisismico. Si tratta di una detrazione del 110% delle spese sostenute nel lasso di tempo che va dal 1° Luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Qui una guida esaustiva sul Sismabonus.
Gli incentivi risultano particolarmente rilevanti per quei comuni della Valdichiana che si trovano in fascia sismica 2 (Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano della Chiana, Marciano della Chiana e San Casciano dei Bagni).
L’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI) ha però messo in luce alcune criticità riguardo al Sismabonus. La mancata proroga della scadenza del 31 dicembre 2021 a detta dell’associazione costituirebbe un impedimento per i condomini, ad esempio, che non avranno il tempo di avviare l’iter decisionale, progettuale, autorizzativo necessario, e avranno difficoltà a realizzare i lavori spendendo gli importi da portare in detrazione. ISI fa un prospetto di quello che potrebbe succedere il 1 Gennaio 2022, ipotizzando alcuni scenari.
Sembra, inoltre, che siano ben pochi gli ingegneri con una conoscenza sufficiente del Sismabonus.
Assicurazione obbligatoria?
In seguito agli eventi sismici disastrosi dell’ultimo decennio, molti tecnici hanno cominciato a sostenere la proposta di rendere obbligatoria l’assicurazione contro i terremoti, anche considerato l’impatto non indifferente che queste catastrofi hanno sulle casse statali. Negli ultimi 50 anni (1968-2012) lo Stato italiano ha stanziato oltre 100 miliardi di euro per far fronte ai danni causati dai terremoti alle comunità colpite.
L’assicurazione anticalamità resta comunque una scelta responsabile e vantaggiosa proprio in relazione al Sismabonus, nonostante le criticità, che prevede detrazioni fino al 90% sulle coperture assicurative di questo tipo. In Italia, a oggi, si riscontra un bassissimo numero di edifici assicurati rispetto al totale di quelli effettivamente esposti a rischio calamità (principalmente sismi e alluvioni).
Per quanto riguarda la Valdichiana senese, il comune con l’indice di rischio sismico maggiore è Montepulciano; in Valdichiana aretina sono Arezzo, Cortona e Castiglion Fiorentino.