Giovedì 7 agosto 2014 alle ore 18,00, al Chiostro Cennini di Sarteano, affascinante e intimo cortile del XV secolo, si terrà un importante e imperdibile evento “fuori programma”: Giovanni Lindo Ferretti ci racconta dei CCCP, CSI, PGR e del suo teatro equestre che porterà nel Castello di Sarteano l’8 agosto 2014 (inizio spettacolo ore 21,30), dialogando con lo scrittore Michele Rossi intorno al suo libro “Quello che deve accadere, accade. Storia di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni” (Giunti, 2014).
E’ un appuntamento assolutamente eccezionale. Ferretti rispondendo alle domande di Rossi, al seguito dell’artista da vent’anni e suo biografo, racconterà la sua avventura artistica e il percorso di vita. Sarà un piacevole modo di rievocare gli anni Ottanta, quando, spenti gli schermi dell’ossessione televisiva e della noia di provincia, due ventenni emiliani in cerca di sfoghi creativi e alternative possibilità di vita si incontrarono per puro caso, ciascuno percorrendo una strada personale, a Berlino. Subendo il fascino della ruvidezza del punk, dell’estetica “filosovietica” e dell’Oriente, Ferretti dette vita con Massimo Zamboni ai CCCP Fedeli alla linea, soffocati per “mancanza d’aria” nel 1990.
Abbandonati i veementi proclami e le alte tonalità, appoggiandosi alle sonorità distorte di Zamboni e all’originalità musicale dei nuovi compagni di avventura provenienti dai Litfiba, dalle ceneri dei CCCP nacquero i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), un gruppo cult, indie-rock, arrivato primo in classifica. Nell’estate del ‘96, durante un indimenticabile viaggio compiuto in Mongolia, il sodalizio tra i due amici (all’apparenza indissolubile) si incrinò, per implodere tre anni dopo a Berlino dove tutto era cominciato diciotto anni prima.
Coinvolto da un vortice di cambiamenti interiori, Ferretti dette vita con i rimanenti componenti del gruppo ai PGR (Per Grazia Ricevuta), un progetto musicale colto e raffinato chiuso nel 2009. Oggi Ferretti, gettato nel dimenticatoio il passato artistico e acquisito un nuovo colpo d’occhio sul mondo, si è fatto cantore, cavalcante, “montano italico cattolico-romano”, ha fondato una compagnia equestre e non cessa di sorprendere.
Michele Rossi ha curato con testi inediti la suggestiva mostra “Tracce barbariche” della Corte Transumante di Nasseta, la compagnia equestre di Ferretti, che rimarrà aperta al Castello di Sarteano fino al prossimo 17 agosto (orario: 10,30-13,00; 15,00-19,00 e 21,00-23,30).
“Ferretti è l’emblema dell’uomo irrequieto e autentico alla ricerca della Verità, e la confermache la vita è una faticosa e incessante scoperta di sé. Dell’avventura terrena si può e si deve godere appieno nei piccoli gesti quotidiani, e mai smettere di accettare che ci sorprenda, fino all’ultimo giorno.” (Michele Rossi)