La vita all’interno dei castelli del medioevo non era sempre ricca di acqua, anzi: le difficoltà dovute all’approvvigionamento idrico e le condizioni igieniche portavano a cercare diverse soluzioni, dalla costruzione di acquedotti alla raccolta di acqua piovana nelle cisterne. Nel centro storico di Sinalunga le vicende legate all’acqua hanno invece portato a caratteristiche inusuali e non facilmente riscontrabili negli altri borghi del territorio: la costruzione di una struttura nel XIII secolo che portava l’acqua dal centro alla periferia, e non il contrario.
Grazie al lavoro del Gruppo Archeologico Sinalunghese abbiamo conosciuto meglio il “Sentiero dell’Acqua”: un cunicolo scavato nel 1265 che collega la Fonte del Castagno al Pozzo di San Martino, il pozzo che dal centro della Chiesa di Santa Croce si sviluppa per quasi 30 metri nel sottosuolo. Similmente ai “bottini” di Siena, il cunicolo percorre circa 250 metri e permette all’acqua di fluire verso la Fonte del Castagno, liberamente accessibile alla popolazione fuori dalla cinta muraria.
Abbiamo approfondito la conoscenza con il Gruppo Archeologico Sinalunghese, l’associazione che nel corso degli anni ha studiato i cunicoli sotterranei di Sinalunga e che ha contribuito a renderli accessibili ai visitatori. Il presidente Gianfranco Censini e il vice Giorgio Baldini ci hanno raccontato le caratteristiche del “Sentiero dell’Acqua” e le prime visite effettuate nell’estate del 2015.
Alla scoperta della Sinalunga sotterranea: potete raccontarci le caratteristiche del Sentiero dell’Acqua?
“(Gianfranco) Noi ci occupiamo principalmente del sottosuolo. Negli ultimi anni abbiamo esplorato un reperto archeologico del comune di Sinalunga che risale a sette secoli fa, esattamente al 1265: si tratta di un cunicolo scavato nel sottosuolo del centro storico per portare acqua da un antico pozzo, probabilmente di epoca romana, fino a una fonte che venne realizzata all’esterno delle mura. Questo cunicolo presenta delle caratteristiche molto interessanti dal punto di vista estetico, ma anche naturalistico e storico. Dal punto di vista storico dobbiamo infatti capire come mai questo cunicolo venne scavato per portare acqua al di fuori dalle mura di un castello, quando invece all’epoca si usava fare il contrario, portare l’acqua dentro alle mura. Ci sono varie ipotesi per rispondere a questo interrogativo: il motivo è scritto anche nella lapide che sta all’esterno, il XIII secolo era un periodo di tregua, in un periodo di pace probabilmente pensarono che non avevano più bisogno di essere chiusi dentro la cinta muraria, ma magari avevano la possibilità di dare l’acqua anche all’esterno senza problemi. Inoltre il Sentiero dell’Acqua presenta elementi di interesse naturalistico: l’acqua forma delle stallatiti e stalagmiti che sono note all’interno di grotte carsiche e invece qui siamo all’interno di sabbie e conglomerati, quindi probabilmente il calcio che viene depositato nel cunicolo è stato sciolto durante il percorso che fa dal poggio delle carceri verso la fonte.”
Qual’è il percorso del Sentiero dell’Acqua?
“(Gianfranco) Praticamente è un sentiero sotterraneo che si sviluppa per circa 250 metri su due rami, e porta dalla fonte al pozzo principale. Il pozzo si colloca esattamente nel centro storico di Sinalunga, all’incrocio dei due assi principali di quello che all’epoca era il castello medievale. Si tratta di un pozzo scavato nel tufo, che è profondo circa 30 metri, con circa 4 metri di diametro. Non è visibile né accessibile dall’esterno, ma solo dal sottosuolo. Il cunicolo permette di arrivare a questo pozzo e noi l’abbiamo battezzato “sentiero dell’acqua” perché percorriamo in senso inverso il sentiero che l’acqua fa dal pozzo verso la fonte. Lungo il percorso ci sono aspetti interessanti da vedere, ci sono strutture a volta lungo il cunicolo create per rinforzarlo, poi ci sono delle concrezioni carbonatiche che in alcuni punti sono veramente belle da osservare. Stando in silenzio e al buio, si sente gocciolare l’acqua, un’acqua che nasce goccia dopo goccia lungo tutto questo percorso. Tuttora alla Fonte del Castagno escono circa 70 metri cubi d’acqua al giorno, una risorsa che per l’epoca era sicuramente sufficiente.”
Questi cunicoli ricordano i bottini di Siena?
“(Gianfranco) Sì, sono esattamente la stessa opera dal punto di vista della realizzazione. Hanno una funzione inversa, perché nei bottini di Siena l’acqua veniva presa alla sorgente e portata in città. In questo caso il percorso è inverso. Però sicuramente le braccia che le hanno scavate sono le stesse, nel 1260 Sinalunga era uno degli ultimi castelli della Repubblica di Siena.”
Parliamo invece del Gruppo Archeologico Sinalunghese: quali sono le vostre attività?
“(Giorgio) Le attività del gruppo principalmente sono le ricerche sul territorio, curando l’aspetto del paesaggio. Abbiamo circa venticinque soci, è un’associazione interessante. In un paese come Sinalunga ci sono anche testimonianze di ritrovamenti importanti, che magari state portate via. La nostra cittadina offre tanto anche sul tema degli Etruschi, di cui sono appassionato: non è come Chiusi, Montepulciano o Cortona, però Sinalunga forse ha avuto meno ricerche rispetto ad altri posti. Recentemente sono state scoperte alcune tombe, forse già trafugate, ma con dei reperti interessanti. Prossimamente forse riapriremo un antiquarium.”
Quindi la Valdichiana continua a restituire reperti del passato, come questi cunicoli. In che modo li avete resi fruibili al pubblico?
“(Gianfranco) Di meraviglie della natura nella nostra zona ce ne sono molte, purtroppo non tutte sono valorizzate nel modo giusto. Un po’ la colpa è la nostra, che non pretendiamo di riavere un po’ di questi tesori che sono conservati in altri musei, e se li abbiamo magari non riusciamo neanche a gestirli perché il problema poi diventa la sicurezza. L’antiquarium, per esempio, era attivo una decina di anni fa, era accessibile e visitabile; poi però per motivi di sicurezza è stato portato in parte al museo di Chiusi, in altra parte non è fruibile al pubblico. Quindi il nostro scopo come Gruppo Archeologico Sinalunghese è quello di raccogliere le testimonianze del passato, dare a tutti la possibilità di conoscerle. Nel caso dei cunicoli sotterranei abbiamo lavorato per farli conoscere; nessuno li vedeva, però sono molto importanti per la vita di ieri, di quella che è stata la comunità dei secoli passati. Alla Fonte del Castagno siamo sempre andati a prendere l’acqua, e magari tuttora la usiamo per annaffiare l’orto o il giardino, però nessuno sapeva da dove veniva l’acqua. E non è l’unico cunicolo, ne abbiamo esplorato recentemente un altro, sempre nei sotterranei di Sinalunga, che porta l’acqua a una fonte privata. Addirittura il proprietario non era mai entrato dentro questo cunicolo perché aveva un po’ paura ad avventurarsi nel sottosuolo, era anche un po’ franato. Noi del Gruppo Archeologico Sinalunghese siamo entrati e abbiamo scoperto uno stupendo cunicolo di circa 60 metri, realizzato con tanti archi di rinforzo, con una cura particolare per rendere disponibile l’acqua.”
Quanti altri cunicoli di questo tipo potrebbero esserci in Valdichiana? Dagli studi storici e dalla morfologia del terreno, si può capire se ne sono presenti altri?
“(Gianfranco) Esattamente come quelli di Sinalunga è difficile, qui abbiamo trovato una combinazione favorevole anche per via della situazione geologica. I cunicoli sono scavati a contatto tra due formazioni diverse, in quella permeabile l’acqua si infiltra, arriva alla base e trova un livello impermeabile; non può andare più giù, quindi esce fuori. In questo caso si parla del centro del paese nel centro storico, una cosa particolare. Che si trovi un’altra situazione in cui il centro storico ha questa sequenza di strati con questa successione e con gli stessi terreni, è una combinazione difficile; un’eventualità accaduta a Sinalunga, in cui l’acqua viene fuori a circa 360 metri sul livello del mare. Di cunicoli di questo tipo a Sinalunga ne possiamo trovare altri, almeno quattro vicino al centro storico e altri fuori, su due ci sono dei cunicoli lunghi, su una forse cunicolo corto, su un’altra di sicuro un cunicolo di due o tre metri, però sono delle condizioni particolari che danno origine a queste strutture.”
Come funzionano le visite al Sentiero dell’Acqua?
“(Gianfranco) Innanzitutto va detto che il luogo è pubblico, di proprietà del Comune, quindi non possiamo invitare nessuno; però abbiamo proposto all’ufficio turistico di Sinalunga di raccogliere le richieste, se qualcuno vuole visitare i cunicoli può richiederlo all’ufficio e noi li accompagniamo volentieri, facciamo da guida e spieghiamo la storia. Naturalmente c’è un discorso di responsabilità, si tratta di cunicoli di epoca medievale, vecchi di sette secoli: non ci sono problemi e sono liberamente accessibili, ma potrebbe cadere un sasso da una volta, quindi dotiamo tutti i visitatori di un elmetto con la luce. Quella del Gruppo Archeologico Sinalunghese non è un’opera di divulgazione vera e propria, ma un’attività di promozione sociale, senza fini di lucro. Svolgiamo la nostra attività per promuovere il territorio e crediamo che possa essere un tassello importante per Sinalunga e per la Valdichiana in generale.”
Contatti Utili: Gruppo Archeologico Sinalunghese, via Mazzini 27, 53048, Sinalunga
Pagina Facebook – Mail: gruppoarcheologicosinalunghese@gmail.com