“Femminicidio a Civitanova Marche: donna uccisa dal marito”
“Donna uccisa dal convivente a Piacenza”
“Lodi, donna uccisa a coltellate dall’ex fidanzato”
Quanti di questi titoli siamo costretti a leggere e a sentire nella nostra quotidianità? Tanti, forse troppi. Ogni giorno si verificano in Italia e nel mondo atti di violenza sulle donne, un tema tanto acuto, e in costante aumento, da “meritarsi” il neologismo di femminicidio. Un fenomeno trasversale che coinvolge tutte le donne di tutto il mondo, di tutte le età, ceto sociale e livello d’istruzione diverso. Gli ultimi dati Istat ci danno un quadro molto allarmante di questo fenomeno: in Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di aggressione da parte di un uomo. Sei milioni quelle che hanno subito violenza fisica, sessuale e verbale. Ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. In passato molti di questi fatti non venivano denunciati, forse per paura o per vergogna, gli atti di violenza restavano chiusi tra le mura domestiche e/o addirittura dentro la persona che li aveva subiti, distruggendone la sua esistenza. Adesso, grazie ad enti, istituzioni e associazioni, una percentuale significativa di donne hanno cominciato a denunciare le violenze, facendo così emergere sempre di più questo grave problema che oramai caratterizza e affligge la società moderna. Per scuotere le coscienze e sensibilizzare l’opinione di ognuno di noi, nel 1999 è stata istituita la giornata contro la violenza, e l’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato come data il 25 novembre che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. Questa data è stata scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore Trujillo, che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana. In Italia solo dal 2005 alcuni centri antioviolenza e Case della Donna hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni istituzioni come Amnesty International e vari altri enti internazionali, nazionali e locali festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.
Anche il Partito democratico di Sinalunga vuole celebrare questa giornata e lo fa domenica 24 novembre a partire dalle 17, con un appuntamento dal titolo “Effetti collaterali. Storia di quotidiana violenza”. Un flash mob, in piazza Garibaldi a Sinalunga, farà da prologo allo spettacolo teatrale diretto da Alessia Zappalorti e Alida Viti, presso il teatro comunale di Sinalunga “Ciro Pinsuti”.
Per l’occasione abbiamo intervistato Rossella Cottone portavoce della Conferenza delle donne del Pd di Sinalunga che ci ha spiegato il perché di questo evento necessario per sensibilizzare sempre di più le coscienze della gente.
“L’iniziativa è stata voluta in particolare dalla Conferenza delle donne del Pd di Sinalunga, che per la prima volta si è posta accanto a diverse associazioni culturali del territorio, tra le quali la Pro Loco di Bettolle e di Sinalunga, le Associazioni culturali: Astrolabio, La compagnia Teatrale del Bucchero, Compagnia degli opposti, Arti-ficio associazione, La Frontiera, l’Arci, Amica Donna e l’ Accademia Arte Musica Gesto Parola di Sabrina Civitelli, io modo da affrontare l’argomento non solo dal punto di vista politico, ma anche culturale, ritenendo che spesso il linguaggio artistico, unito all’impegno di chi con i suoi ruoli discute ed affronta certe tematiche ed individua una possibile soluzione, sia efficace. L’intento di questa iniziativa è di suscitare una riflessione su quanto sta accadendo nel nostro Paese da diversi anni, frutto quasi sicuramente di una visione distorta del corpo femminile, frutto di una storia che ha visto la donna relegata a ruoli marginali (basti pensare alla storia greca), ma quel che è più grave è che oggi la maggior parte degli omicidi accadono tra le mura domestiche, effetto di un amore che non è amore”.
Sul palcoscenico del “Ciro Pinsuti” si avvicenderanno numerose attrici e attori che reciteranno alcuni testi di Serena Dandini; una poesia di Alda Merini, un pezzo tratto da una storia popolare e due brani inediti scritti da Rosa Iannuzzi “Lontana dagli occhi” e Lorella Fanotti “Effetti collaterali”.
“I testi, in particolare quelli noti – continua Rossella – sono stati scelti per l’ironia con cui affrontano un problema che potrebbe riguardare una di noi o la nostra vicina. I testi inediti, di Rosa Iannuzzi e di Lorella Fanotti, invece, sono stati scelti per l’emozione che hanno suscitato nel leggerli e per dare anche un riconoscimento a chi scrive nero su bianco di queste storie di cui si fa fatica in certi casi a parlarne”
Di “ femminicidio”, è indispensabile e necessario parlarne 365 all’anno, e non solo in occasione di ricorrenze particolari come quella del 25 novembre, questo è necessario per trovare insieme un modo per porre rimedio a questo grave problema sociale.
“In realtà – parla ancora Rossella – sarebbe importante svolgere un lavoro nelle scuole o intensificare quanto già è stato svolto, come ad esempio il lavoro attuato in un recente passato dal Centro Pari Opportunità della Valdichiana. E’ importante far conoscere il lavoro fatto dai vari tavoli istituzionali o quanto viene opearto dai centri antiviolenza, in modo che chi si trova a vivere ciò non si senta isolato e trovi la forza di reagire, sapendo che non è solo. Non bisogna dimenticare che la normativa approvata ad ottobre che prevede un rafforzamento delle pene per quei reati verificati all’interno delle mura domestiche, dal punto di vista pratico, pongono tanti quesiti, come ad esempio quello relativo ai figli, altre vittime di tutto ciò”.
Il decreto legge 93 del 2013 sulla violenza di genere è un importante segnale dopo la ratifica della Convenzione di Istanbul. Considerare un aggravante i rapporti familiari può essere visto nell’ottica di un attento esame di ciò che si è verificato nel’ultimo anno, poiché la maggior parte degli omicidi sono successi tra le mura domestiche.
In conclusione, alla mia domanda: “ C’è qualcosa, nella realtà in cui viviamo, che ancora non è stato fatto, per sensibilizzare e affrontare questo problema?”
Rossella mi ha risposto: “E’ difficile dire cosa non sia stato fatto, di certo se si continua ad uccidere con tale ferocia, se si continua a picchiare con tanta veemenza (basti pensare alla ragazza di Torrita di Siena picchiata dal padre) è forse perché i messaggi che sono stati lanciati non erano così efficaci da far capire la gravità del gesto.”
Lo spettacolo sarà accompagnato dalla musica del pianoforte di Sabrina Civitelli. La serata si concluderà con un dibattito aperto al pubblico al quale parteciperanno Susanna Cenni, deputata del Pd e Rosanna Pugnalini, consigliere ragionale del Pd. Appuntamento, quindi, al teatro “Ciro Pinsuti” di Sinalunga, domani 24 novembre dalle 17:00 con “Effetti collaterali. Storia di quotidiana violenza”.
“La violenza è l’ ultimo rifugio degli incapaci” – Isaac Asimov