Situata nel centro delle più importanti direttrici stradali, Sinalunga è suddivisa in un centro abitativo più antico e da una parte pianeggiante fervente di attività industriali e commerciale, la Pieve. Il territorio di Sinalunga si compone di 5 frazioni: Bettolle, città natale di Ezio Marchi, il primo a studiare la razza bovina “chianina” e caratterizzata dalla presenza di Ville Leopoldine e Poderi Ottocenteschi testimoni dell’originaria architettura concepita dal Gran Duca Leopoldo I; Rigomagno, uno dei pochi centri urbani medievali della Valdichiana quasi del tutto intatti, che mantiene la sua struttura di borgo fortificato, testimoniata dai resti della cerchia muraria in cui sono inserite due torri semicircolari ben conservate. Scrofiano che sorge su un colle e con la sua struttura medievale è un esempio di arte sacra della zona; Farnetella, con la sua impostazione caratteristica, basata su borghi paralleli e vicoli traversi che conducono alla sommità, è un tipico esempio di struttura urbanistica medievale e in fine Guazzino che è la frazione di costituzione più recente, formata da un nucleo abitativo che gravita attorno alla Parrocchia e alle fornaci di laterizio.
Questo è come si presenta uno dei Comuni più popolosi della Valdichiana, ma di Sinalunga è interessante conoscere l’origine del toponimo. Vari autori e ricercatori hanno formulato diverse ipotesi sull’origine del nome, alle quali si aggiunge anche quella di cui vi andrò a parlare e che si basa su un’osservazione del territorio e sulla sua formazione.
A riguardo abbiamo incontrato Gianfranco Censini, geologo e presidente del Gruppo Archeologico Sinalunghese, che ci ha spiegato come il toponimo ‘Sinalunga’ derivi da Sinus Longus, dal latino ‘Lunga Insenatura’. Per arrivare a questa spiegazione è stato necessario uno studio partito nel giugno 2015 durante un viaggio nella città di Chihuahua ed El Fuerte, nella Regione di Sinaloa, in Messico, ed è stata proprio questa straordinaria somiglianza tra i toponimi Sinaloa e Sinalunga che ha scatenato la curiosità del dottor Censini.
Dottor Censini ci può spiegare in cosa il toponimo Sinalunga è così simile a Sinaloa in Messico?
“Sinalunga deriva da “Sinus Longus’, cioè ‘una lunga insenatura’ ai bordi del più ampio ambiente lacustre della Valdichiana e, seguendo le regole della classificazione delle insenature già descritte in un trattato di Fisica delle Acque del 1700, anche la Regione di Sinaloa si colloca all’imbocco di un altro Sinus Longus’, ovvero il Golfo della California, che, appunto, sta al margine dell’Oceano Pacifico. Questa spiegazione che lega il nome ad una specifica caratteristica del territorio appare in linea con la naturale tendenza di indicare i luoghi specificandone una forma o dimensione particolare: Collelungo (nome originario della Fattoria tra Monte Martino e Guazzino), Pratolungo, Vallelunga, oppure Collalto, Montegrosso, Montebello, Cala Piccola, Cala Grande, sono solo alcuni esempi di toponimi che riportano a particolari forme del territorio in cui si trovano”.
Le ricerche di Censini si sono svolte su testi antichi disponibili solo in forma digitale: cercando la combinazione “sinus + longus” i link trovati sono stati molti ma, purtroppo, la combinazione di queste due parole è stata spesso utilizzata anche in antichi testi di anatomia umana, per cui la selezione di quelli attinenti per questa ricerca è stata più complicata.
Per questi motivi, i risultati ottenuti per questa ricerca derivano dall’opera di Francisci Batle ‘Instituones Physicae, Ad Usum Scholarum Accomodatae’ che definisce in maniera molto sintetica cosa è un ‘Sinus Lonsus’, ovvero un’insenatura, con il quale vengono elencati i più grandi golfi conosciuti, tra questi anche il Mar Mediterraneo, con all’interno i più piccoli Sinus quali il mare Adriatico, il mar Tirreno, il mar Ionio e gli altri nostri mari italiani.
L’ipotesi sulla nascita del toponimo ‘Sinalunga’ di Censini si fonda, dunque, sull’origine del nostro territorio che nel periodo pleistocenico era ancora invaso dalle acque del grande bacino lacustre che caratterizzava tutta l’area della Valdichiana. In epoca romana poi erano presenti acquitrini dovuti al ristagno delle acque del torrente Foenna, mentre gran parte della Valdichiana era già prosciugata e interessata da zone lacustri solo nella fascia centrale.
Dottor Censini come si presentava la morfologia del nostro territorio?
“La morfologia della nostra zona, sebbene non più totalmente occupata dalle acque, era sufficientemente marcata da apparire ancora come un golfo, una baia o semplicemente un’insenatura di circa 8 chilometri ed una imboccatura, molto stretta, identificabile nell’allineamento tra “La Capacciola e Monte Martino”. La nostra valle ha subìto le conseguenze di fenomeni naturali molto complessi che hanno portato le acque a scorrere in un senso o nell’altro, oppure a fermarsi e ristagnare, creando acquitrini o piccoli laghi, di cui ci sono evidenti testimonianze nei toponimi antichi e chiare conferme nelle conseguenze degli eventi alluvionali recenti”.
Ma il topomino Sinus Longus come si è trasformato in Sinalunga?
“Mettiamo che il toponimo primordiale fosse ‘Sinus Longus’ e che vi sia stato aggiunto, da coloro che si mettevano in viaggio da Sud verso Nord, il prefisso che indica la destinazione “AD”, cioè moto a luogo, si può ritenere che con il passare del tempo il toponimo sia diventato “Ad Sinus Longus’ e poi ‘ Asinuslongus’, di questa forma però non sembra che ci siano testimonianze chiare, mentre è chiari che ad un certo punto, nei vari documenti che parlano della questa zona, si inizia a trovare la forma rimasta in uso fino al 1863, di Asinalunga, con una forma intermedia di Asinalonga. Al di là della piccola variazione da ‘Longa a Lunga’, la variazione che sembra importante è quella che vede la variazione da ‘Ad Sinus a ad Sina’ e questa variazione può costituire la conferma che da una primordiale insenatura unica, che andava dalla Capacciola a Rigomagno, si sia passati, durante il Medioevo, a più bacini palustri separati”.
Pertanto, secondo un’informazione raccolta dalla dottoressa Valeria Novembri, dell’Accademica Oscuri di Torrita esperta di letteratura latina, il toponimo maschile singolare Sinus, diventando plurale avrebbe cambiato genere diventando neutro, quindi Sina indica un sostantivo plurale di genere neutro e ciò vuol dire che i viaggiatori che si muovevano verso Nord venendo verso la nostra zona venivano Ad Sina Longa cioè “verso la zone delle insenature lunghe’.
Il toponimo Asinalunga rimase il nome ufficiale della Comunità sinalunghese fino al 1863 quando, per Regio Decreto, il nome venne definitivamente cambiato in Sinalunga.
In conclusione in dottor Censini asserisce che l’origine di un toponimo, la sua etimologia, sono spesso chiari e privi di incertezze; altre volte risultano causa di discussioni accademiche o di dibattiti infiniti e Sinalunga, sicuramente, rientra tra questi ultimi e non sarà di certo questa ricerca a porvi fine.
Sitografia e bibliografia
- http://www.terresiena.it/it/val-di-chiana/273-i-comuni/216-sinalunga
- https://it.wikipedia.org/wiki/Sinalunga
- ‘Dalla Capacciola a Rigomagno, è questo il SINUS LONGUS che ha dato il nome a SINALUNGA? – Elementi Geomorfologici, Toponomastici e Riferimenti Storici’ di Gianfranco Censini