Alzi la mano chi ha il coraggio di uscire di casa senza indossare la biancheria intima! Indubbiamente sarebbe una cosa che creerebbe abbastanza disagio, facendoci sentire un po’ fuori luogo, eppure nell’antichità, re e regine non portano questo tipo di abbigliamento, gli uomini non avevano mutande o slip ma camicie e brache, pantaloncini simili a mutande, e le donne non avevo reggiseni, ma vestivano un grembiule o una blusa senza mutande. Questo è tutto ciò che sappiamo sulla biancheria nell’età del Medioevo, ma è notizia di questi giorni che nel castello medievale di Lengberg, nel Tirolo dell’est,
in Austria, durante i lavori di restaurazione iniziati nel 2008 dell’ala sud, è stato scoperto un baule perfettamente sigillato e per questo, rimasto immune al flagello del tempo che passa e deteriora le cose, con all’interno dei capi di lingerie. Preziosa lingerie in cotone in parte deteriorata, ma con ancora visibili ricami e decori, e sorprendentemente simile ai moderni reggiseni. Una somiglianza talmente forte da far dubitare gli storici circa la datazione degli indumenti, tuttavia gli esami la radio carbonio hanno confermato che tutto il corredo è originale del 15esimo secolo, e quindi ancora prima che la biancheria intima femminile fosse inventata. I pezzi di lingerie sono rimasti ben nascosti, per più di 600 anni. Gli slip possono essere paragonati ad un moderno bikini ed i reggiseni con le coppe morbide e bretelline regolabili simili a nostri moderni bra.
Sembrava che le mutandine fossero state concepite verso la fine del 18esimo secolo, e che i reggiseni, addirittura, fossero un’invenzione di 100 anni fa. Infatti prima di questo ritrovamento si pensava che il reggiseno fosse comparso per la prima volta sulle pagine di Vogue nel lontano 1907.
Il ritrovamento è stato fatto da Beatrix Nutz, professoressa di archeologia presso l’università di Innsbruck, che ha riportato alla luce quattro reggiseni e due mutande.
“La scoperta – ha detto Hilary Davidson, curatrice del “Museum of London”- va ad alterare completamente la storia della moda e che niente del genere era mai successo prima ad ora. Un’invenzione del genere potrebbe essere nata dalle donne inglesi dell’epoca medievale. I capi di lingerie erano nascosti insieme ad altri 3.000 vestiti e pezzi di stoffa, ma in seguito ad una rinnovazione del castello, gli indumenti sono saltati fuori dal pavimento. Si pensa che fossero stati sotterrati intorno al 1480, dopo che la struttura del palazzo era stata modificata. Il motivo per cui i vestiti sono stati ritrovati in condizioni quasi perfette è dato dal fatto che i pavimenti del castello hanno fatto si che gli indumenti restassero asciutti, fermando, così, la disintegrazione del tessuto”.
La domanda che sorge subito spontanea è: “queste mutande sono da uomo o da donna?”. Beatrix Nutz ha spiegato che queste mutande si sono sviluppate quando gli uomini iniziarono ad indossare calzamaglie o pantaloni in un pezzo unico, invece che due calze separate. Pantaloni e mutande erano considerati un simbolo di potenza maschile e le donne che li indossavano erano mogli aggressive che cercavano di usurpare l’autorità dei loro mariti. Ma anche se era ritenuto che le donne non dovessero indossarli, questo non significava che esse non lo facessero. Come per esempio Eleonora di Toledo (1522-62) ne possedeva un paio nel 1561 e cinquant’anni dopo molte paia furono confezionate per Maria de’ Medici (1573-1642), la nuova Regina di Francia.
Per quanto riguarda, invece, i reggiseni ritrovati, due sembrano essere “camicie con borse”, ma non essendo in buone condizioni è rimasta solo una coppa per ciascuna ed è stato dedotto che ci fosse ulteriore stoffa sopra le coppe con lo scopo di scoprire l’incavo, facendo diventare l’indumento un misto tra una camicia corta e un vero e proprio reggipetto. Il terzo assomiglia molto di più ai corrispettivi moderni ed è probabilmente, come lo definisce un anonimo scrittore, più simile ad “borsa per il seno”. Vi sono due larghe fasce per le spalle e i bordi parzialmente rovinati all’altezza delle coppe che indicano la presenza di una fascia posteriore.Questo capo è riccamente ornato con pizzo sulle spalline, mentre le coppe sono impreziosite nella parte inferiore con pizzi intrecciati e merletti. Il quarto “reggiseno” somiglia più al moderno “corpetto”, una tipologia molto popolare negli anni Cinquanta, ma ancora di moda oggi. Le coppe sono costituite ciascuna da due pezzi di lino cuciti assieme e il tessuto che vi sta attorno si estende fino al limite inferiore della cassa toracica con una fila di sei asole lungo il fianco da allacciarsi con una stringa. Vi sono delle fasce strette per le spalle e del merletto che decora l’incavo.
Quello che hanno indossato sotto gli abiti, nel corso dei secoli, uomini e donne è estremamente affascinante perché racconta l’evoluzione culturale, del rapporto tra i generi e della sessualità nel mondo occidentale.
Secoli, epoche e storie diverse e lontane, dal 15esimo secolo ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata, e anche la lingerie è cambiata: cuciture più comode, completini sempre più sexy, super push-up con spalline trasparenti che attirano l’attenzione e ci fanno sentire più a nostro agio.
Oggi quando parliamo di lingerie non possiamo che fare riferimento a Victoria’ Secret, il glam brand di intimo più famoso al mondo. Nata nel 1977 a San Francisco e fondata da Roy Raymond. L’idea di creare una linea d’intimo più intrigante venne a Raymond quando entrò in un centro commerciale per acquistare della biancheria intima alla moglie, ma si trovò di fronte a scaffali con camicie da notte di nylon a grandi stampe floreali. Rendendosi conto che altri amici maschi avevano avuto la stessa esperienza, decise di studiare il mercato della lingerie, ottenne un prestito e aprì il suo primo negozio. Raymond creò un boudoir vittoriano fatto di pizzi, merletti e tutti gli accessori che rendono un capo di abbigliamento sexy e bello da vedere. Negli anni novanta prende notorietà quando inizia a pubblicizzare i suoi prodotti con testimonial molto famose e spettacoli di moda. Edward Razek, uno dei responsabili di Victoria’s Secret dice «è l’azienda che trasforma le sue modelle in celebrità e non viceversa». In Victoria’s Secret la maggioranza dei dirigenti è composta da donne: sono loro che devono apprezzare i modelli, rappresentano il 98 per cento delle clienti, e sono loro che lo hanno reso un marchio di successo.
Chissà cosa avrebbero pensato le donne del 15esimo secolo vedendo i modelli di Victoria’s Secret? Molto probabilmente ne sarebbero rimaste meravigliate e subito dopo si sarebbero pentite per aver avuto pensieri impuri, ma fatto sta, che questo ritrovamento ci consegna una realtà lungimirante in fatto di bellezza e comodità. Un ritrovamento fortuito quanto raro, prezioso per capire meglio la storia del mondo di quell’epoca, e per capire la moda nella sua quotidianità e renderci conto che la nostra epoca moderna proviene da molto, molto lontano, da lotte e sdrastici combattimenti. I tempi cambiano ma le idee di bellezza e benessere restano.
Foto storiche e Fonti di prorietà dell’ Institute of Archaeology, University of Innsbruck
la storia molto interessante.Infatti non mi immagino di uscire di casa senza un intimo che mi rende ancora più femminile e devo dire che i modelli di Victoria’s Secret mi piacciono anche parecchio.