La stagione 2020-2021 sta per iniziare al Teatro degli Arrischianti di Sarteano. Gestito come sempre dalla Nuova Accademia degli Arrischianti, questo cartellone prende il via in un momento difficile per il mondo in generale e ancor più nello specifico per il settore teatrale.
Abbiamo parlato con la Direttrice Artistica, Maria Pina Ruiu, per capire come questa nuova stagione dialoghi con il particolare momento storico. Ecco il nostro scambio epistolare (elettronico).
La stagione 2020-2021 partirà molto presto (1 novembre). Mentre altri teatri hanno rimandato l’apertura, gli Arrischianti hanno deciso di procedere come negli anni precedenti. A cosa è dovuta questa scelta?
Crediamo sia importante dare un senso di continuità. Usare il Teatro con le sue innumerevoli attività per governare la paura che incombe su tutti noi è “l’imperativo categorico”. Nel pieno rispetto delle normative e pronti a fermarsi se la situazione lo richiederà.
Dopo i mesi di lockdown, però, ripartire si può e si deve: contingentati nel numero di spettatori e attori, ma aperti di mente e cuore. Abbiamo voglia di condividere le suggestioni offerte dalle nostre proposte.
Quali sono le proposte di questa stagione 2020-2021 targata Arrischianti?
Gli appuntamenti, dal 1 Novembre al 27 Marzo, sono 12.
L’apertura è affidata alla Compagnia Coppelia Theatre, in residenza presso il nostro Teatro: ci presenteranno “Born Ghost”, spettacolo per marionetta e attrice, finalista al Premio “Forever Young 2020”.
Ospiteremo Carlo Pasquini con il suo “Propizio sapere dove recarsi”, il racconto del lockdown vissuto da un gruppo di ragazzi. Avremo Francesco Pennacchia, con il suo divertente “Pseudolo” tratto da Plauto, spettacolo con cui ha già raccolto ampi consensi in vari teatri italiani. Per la Giornata contro la Violenza sulle Donne verrà a trovarci la Compagnia ARTEdaPARTE con “Normal il mostro amore”, diretto da Ira Moering.
Non mancheranno gli appuntamenti musicali: il Memorial Alberto Gori, l’ormai tradizionale concentro del Gruppo Vocale Consonanti e l’evento per la Giornata della Memoria con la musicista Renata Lasko.
Non possono essere assenti le nuove produzione targate Arrischianti. Ci sarà Livia Castellana diretta da Stefano Bernardini in “Vi chiamerò Marie”, liberamente tratto dal romanzo “Le Journal d’une femme de chambre” di Octave Mirbeau.
Ludovico Cosner sarà per la prima volta in una stagione teatrale con “Bisbetiche”, liberamente tratto da “La Bisbetica Domata” di Shakespeare.
Avremo gli ormai consolidati Gabriele Valentini con “DOC”, divertente commedia di fine anno, e Laura Fatini con “Invisibili” e “Il marciapiede”.
In sintesi, un cartellone di ampio respiro con musica, teatro di figura contemporaneo, commedia, classici rivisitati, teatro di impegno civile e sociale.
Per Capodanno a Teatro, evento ormai tradizionale, quest’anno eviteremo la replica del 31 Dicembre, perché non sarà possibile allestire il consueto buffet post spettacolo. Lo spettacolo, “DOC”, sarà comunque in scena per sei serate.
In generale, dato il ridotto numero di posti, abbiamo cercato dove possibile di garantire almeno due repliche per spettacolo.
La quantità di proposte è in linea con quella degli anni passati. La situazione sanitaria ed economica avrebbe giustificato una riduzione, ma avete scelto un cartellone ricco come sempre. Qual è la visione dietro questa decisione?
Abbiamo messo in conto che potremmo essere costretti a fermarci. Questo in termini pratici significa non essere pagati, per le Compagnie ospiti. Per noi, significa non avere incassi da reinvestire. Deve essere chiaro che anche intorno allo spettacolo ruota un’economia: interessa le vite di chi sta sul palco e dietro di esso. Però, nel nostro piccolo, abbiamo riscontrato una grande voglia di ricominciare. Tutti hanno accettato di essere nel cartellone, pur con questa spada di Damocle che incombe sulle teste di ognuno.
Una domanda per chi ama curiosare dietro le quinte: come è stato rapportarsi con le compagnie esterne in questo periodo? Quali sono le difficoltà, e magari le opportunità, che avete riscontrato?
La difficoltà principale è vivere in sospensione. Il teatro non può esprimersi nei luoghi deputati ad accoglierlo e difficilmente può farlo con le persone che solitamente scelgono di partecipare, vedere, criticare, gioire, riflettere, commuoversi: in una parola, vivere!
Non sono meno importanti le difficoltà economiche di tutto il settore, che pare essere invisibile da questo punto di vista.
Le opportunità forse si vedranno in seguito. Spero si sia sentita con forza la mancanza dello spettacolo dal vivo, in modo da recuperarne il valore. Spero che non ci facciamo vincere dalla paura e che si torni a frequentare il Teatro anche più di prima.
Con quale spirito, in quanto Direttrice Artistica, hai affrontato la creazione di questa stagione 2020-2021? E qual è la direzione che quindi hai cercato di darle?
Con lo spirito di sempre: passione, curiosità, condivisione. Rispetto agli anni scorsi, c’è in più la voglia di resistere. E, così, di rendere onore al motto dell’antica Accademia degli Arrischianti: “Per più ricca tornar sfida i perigli”.
L’immagine della nave che sfida la tempesta ci sembra renda bene l’idea di fondo.
La nave di questa stagione Arrischianti è pronta a salpare. Partenza il 1 Novembre con “Born Ghost”. Per tutti gli aggiornamenti, seguite la pagina Facebook della Nuova Accademia degli Arrischianti o il loro sito.
Per più ricchi tornar, ci vediamo a Teatro.