In una sala con posti a sedere esauriti si è svolto nella serata di venerdì 28 marzo, presso il Teatro Mascagni di Chiusi, l’incontro promosso dal Comitato Pendolari RomaFirenze con le amministrazioni locali. Il Comitato ringrazia i numerosi amministratori comunali e provinciali della Val di Chiana senese e aretina e del territorio orvietano che hanno portato il proprio contributo, gli onorevoli Luigi Dallai e Chiara Gagnarli e l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli che è intervenuto, seppure solamente nell’ultima parte dell’incontro. Abbiamo invece con rammarico dovuto registrare la significativa assenza dell’assessore umbro Silvano Rometti che ha delegato in propria sostituzione un dirigente.
In risposta alle dichiarate soppressioni da parte di Trenitalia di cinque coppie di treni IC a partire dal prossimo giugno e in vista del rinnovo dei contratti di servizio regionali, i rappresentanti del Comitato hanno illustrato, nel corso dell’incontro, una serie di proposte.
Per quanto riguarda il trasporto regionale il Comitato chiede innanzitutto un miglioramento dei tempi di percorrenza: ricordiamo infatti che attualmente vi sono percorrenze che arrivano a 2 ore e 18 minuti fra Chiusi e Roma e che alcuni treni effettuano incomprensibili soste programmate di oltre 20 minuti alla stazione di Chiusi, risultando di fatto delle opzioni di viaggio inutilizzabili.
Relativamente invece alla fascia di servizio svolta attualmente dalle cinque coppie di IC che Trenitalia intende tagliare le proposte del Comitato si articolano come segue:
1. Fascia di servizio da svolgere con materiale ferroviario in grado di percorrere la linea direttissima almeno nei tronchi Roma-Orvieto e Arezzo-Firenze, senza perdere la traccia e dover quindi “dare precedenze” (andando invece sulla linea “storica” fra Orvieto e Arezzo ed effettuando così le fermate di Orvieto, Chiusi e Terontola).
Con questo tipo di materiale il Comitato propone di istituire – a sostituzione degli IC – 2 coppie di treni Roma-Perugia via Terontola e 2/3 coppie di treni Roma-Firenze.
2. Mantenimento delle attuali 5 coppie di treni, rendendoli però più efficienti e accorciandone quindi i tempi di percorrenza.
Queste proposte sono state accompagnate da una puntuale introduzione in cui sono stati presentati una serie di dati sul progressivo depotenziamento del servizio ferroviario avvenuto sulle stazioni intermedie della Roma-Firenze nel decennio 2004-2014. In particolare abbiamo voluto mettere in evidenza come si sia passati da un’offerta di 52 treni al giorno nel 2004 agli attuali 34 (a giugno prossimo si rischia di passare a 20). Nello stesso periodo i tempi di percorrenza sono aumentati del 30% e a fronte di un simile, drastico, crollo del servizio le tariffe sono aumentate, dal 2004 al 2011, del 41,3%.
Alle motivazioni dell’AD di Ferrovie Moretti il quale sostiene che i treni dei pendolari di media e lunga percorrenza viaggiano vuoti noi opponiamo i risultati dei monitoraggi effettuati nel febbraio scorso sugli IC, che ne documentano un’altissima frequentazione di abbonati e utenti occasionali, in particolar modo negli orari di punta.
Tutti i materiali presentati dal Comitato nel corso dell’incontro verranno in ogni caso, nei prossimi giorni, messi a disposizione delle istituzioni intervenute e di quanti volessero approfondire il tema anche con ulteriori elementi e dati di insieme che mettono a fuoco ad esempio come a fronte di trasferimenti pubblici al gruppo FS che ammontano a circa 10 miliardi di euro annui l’Italia abbia registrato, dal 2007 in avanti, una decrescita della dimensione del trasporto ferroviario che la colloca agli ultimi posti in Europa.
Il Comitato Pendolari Roma Firenze valuta, al momento, positivamente l’esito dell’incontro e accoglie con un moderato ottimismo le rassicurazioni giunte, sul finire della serata, dall’assessore Ceccarelli in merito al mantenimento della coppia di IC Firenze-Roma «salvo diverse decisioni del Ministero delle infrastrutture e trasporti». Per le altre coppie di IC invece lo stesso Ceccarelli non si è voluto sbilanciare limitandosi a sostenere che «pare di poter dedurre che Trenitalia sia intenzionata a rinviare ogni decisione» in attesa di un confronto con il nuovo Governo. A poche settimane dal paventato taglio dei treni ci sembra una prospettiva certamente positiva ma ancora molto incerta, tanto più che si tratta di informazioni provenienti non da comunicazioni e atti ufficiali ma da una email dell’AD di Trenitalia Soprano al senatore Marco Filippi.
Si tratterebbe in ogni caso di una soluzione tampone, che sposterebbe semplicemente in avanti di sei mesi la soluzione di questo nodo. Il nostro obiettivo resta un trasporto ferroviario che mantenga almeno l’attuale numero di collegamenti, che riteniamo essere un livello di servizio minimo per territori quali quelli attraversati dalla Roma-Firenze, migliorandone i tempi di percorrenza e senza ulteriori aumenti tariffari.
Riteniamo di aver dato avvio, con l’incontro del 28 marzo scorso, ad un dibattito che intendiamo mantenere vivo nel prossimo futuro e, in ogni caso, fintanto che non saranno sul tavolo soluzioni certe, di lungo respiro e indirizzate all’efficienza e alla crescita del trasporto ferroviario dei territori interessati. Soluzioni volte a implementare le interconnessioni di un’area vasta, che include un potenziale bacino di utenza ancor più vasto di quello attuale e che ha nelle città di Siena, Chiusi, Arezzo, Perugia, Orvieto i propri poli. Le opzioni migliori per un efficace collegamento su rotaia di questi territori con le grandi aree metropolitane sono senza dubbio quelle che mirano all’integrazione, mettendo al bando ogni campanilismo. In questa direzione continueremo a lavorare, sollecitando sulla stessa linea i nostri rappresentanti nelle istituzioni locali e nazionali.