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Toscana 2020 e le prospettive turistiche in Valdichiana

Toscana 2020 e le prospettive turistiche in Valdichiana

Durante l’ormai classico appuntamento al Buy Tourism Online, la fiera dell’innovazione digitale nel turismo che si tiene alla Fortezza da Basso di Firenze durante i primi giorni di dicembre, la Regione Toscana ha presentato i dati relativi al settore turistico per l’anno 2015 e le prime stime per il 2016. Dati fondamentali per comprendere le prospettive di sviluppo di breve e medio periodo per la Toscana e per tutti i territori al suo interno, compresa la Valdichiana, nell’ottica del piano economico di Toscana 2020.

Anche quest’anno il turismo in Toscana si è dimostrato un veicolo per l’economia, grazie alle potenzialità di una regione che si conferma come una delle destinazioni preferite dai turisti italiani e stranieri. I dati presentati dall’assessore regionale Stefano Ciuoffo e dal direttore di Toscana Promozione, Alberto Peruzzini, confermano i trend di crescita del piano Toscana 2020 e ribadiscono il dato del +3% dello scorso anno, sulla base dei rilevamenti effettuati da IRPET. Netta la differenza tra gli stranieri (in crescita del +3,5%) e gli italiani (in crescita del +2,5%), che mostra la grande appetibilità della Toscana sul piano internazionale. Rimane però forte la preoccupazione per l’inadempienza delle strutture ricettive ufficiale nel comunicare correttamente i dati e per la possibilità di identificare tutte le strutture non ufficiali.

L’apertura del BTO2016 a Firenze

Per quanto riguarda le previsioni per l’anno 2017, i principali organismi istituzionali (CISET e UNWTO) confermano il trend di crescita del turismo internazionale, con la Toscana che si conferma tra le destinazioni preferite. È importante notare le motivazioni principali che spingono i consumatori alla scelta della destinazione: esiste una sostanziale differenza tra un turismo europeo colto, alla ricerca di esperienze “slow” sul territorio, e un turismo organizzato proveniente dai Paesi emergenti, particolarmente interessato alle città d’arte e alle destinazioni più famose.

In questo contesto, come si pone la Valdichiana senese? All’interno della rubrica “Prospettiva Valdichiana” sono già stati analizzati i dati relativi alle ultime stagioni turistiche, con particolare rilevanza all’incremento degli arrivi negli ultimi dieci anni e un recupero delle presenze, nonostante la difficile situazione vissuta da Chianciano Terme. La crescita turistica della Regione Toscana è trainata principalmente dalle città d’arte (Firenze e Pisa in testa) e dalle località balneari; nell’ottica del grande turismo organizzato extraeuropeo, la Valdichiana senese fatica a inserirsi, anche per la mancanza di infrastrutture adeguate. Più promettente sembra la capacità di inserirsi nel turismo “slow” per gli amanti del territorio, per via delle caratteristiche dei nostri borghi diffusi nelle campagne, della storia etrusca e medievale, della presenza di prodotti enogastronomici d’eccellenza come il Vino Nobile e la carne chianina; un’attenzione alla cultura e alla storia, quindi, che predilige il turismo di qualità al turismo di quantità.

Ovviamente, le capacità di crescita turistica di un territorio non possono che passare per le strategie messe in atto dalle istituzioni, in sinergia con le organizzazioni di categoria, le imprese e le associazioni. Con la chiusura delle APT e la delega a Toscana Promozione le aree più periferiche hanno subito un accentramento a Firenze delle decisioni, e hanno trovato difficoltà a stabilire strutture sovra-comunali di area per la promozione condivisa. Sul tema dell’informazione e dell’accoglienza turistica, ad esempio, la competenza è passata prima alle province, poi ai comuni capoluogo di provincia, in un continuo rimbalzo di deleghe in attesa del definitivo superamento dell’assetto istituzionale nazionale. Un rimbalzo che sembra essere terminato, almeno per quanto riguarda la Valdichiana senese, con la firma del protocollo d’intesa di martedì 6 dicembre tra Toscana Promozione e il Comune di Montepulciano, in qualità di comune capofila dell’area.

Con il superamento delle province, infatti, le nuove norme prevedono la possibilità di esercitare in forma associata le funzioni di accoglienza e informazione turistica, in modo da mettere in pratica strategie omogenee e indirizzi condivisi, in sinergia con il progetto Toscana 2020 e le direttive regionali. L’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese ha deciso di cogliere quest’opportunità ed è stato il primo territorio in Toscana, grazie a un percorso avviato già da qualche mese attraverso la delega alla Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese, che nella pratica ha ereditato le funzioni della vecchia Azienda di Promozione Turistica e ha agito attraverso una governance pubblico-privata.

Il sindaco di Montepulciano firma il protocollo con Toscana Promozione

La gestione associata consente sicuramente una maggiore sinergia da parte delle istituzioni pubbliche, consentendo di operare a livello sovra-comunale per favorire lo sviluppo del turismo e promuovere la destinazione “Valdichiana”, cercando di inserirsi in ottica internazionale con un brand riconoscibile e autorevole, chiamato Valdichiana Living. È infatti evidente che, in contesto globale come quello illustrato al BTO2016, nessuno dei comuni della Valdichiana possa aspirare a giocare un ruolo di primo piano in maniera autonoma, sia nei confronti del turismo organizzato dai Paesi emergenti, sia nei confronti del turismo “slow” dei Paesi europei. Attraverso la forma associata è possibile invece inserirsi nelle direttive tracciate da Toscana 2020, cogliendo un’importante opportunità e superando le distinzioni intermedie provinciali: adesso sarà responsabilità delle amministrazioni comunali e della Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese saper sfruttare quest’opportunità e progettare un concreto piano di sviluppo turistico per tutto il territorio.

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