È noto ormai che l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti culturali, intesi come gruppi di edifici dal valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico e di siti naturali con caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche. Entrambi rappresentano l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmetteremo alla generazioni future, inoltre l’Italia risulta essere al primo posto nella classifica del patrimonio Unesco.
Nonostante tutto questo, però, l’Italia è solo al sesto posto tra i paesi più visitati a livello mondiale, secondo la classifica di World Tourism Organization, l’agenzia delle Nazioni Unite e principale organizzazione internazionale nel campo del turismo, che promuove il turismo come motore di crescita economica, sviluppo inclusivo e sostenibilità ambientale.
Questo sta a significare che da noi il settore Turismo non è mai stato considerato strategico e che chi doveva promuoverlo in passato non è stato poi tanto efficiente ed efficace. Le associazioni dei consumatori e Confindustria, ma anche semplicemente chi lavora nel settore, concordano su un punto: manca completamente una politica nazionale del turismo. Da alcuni studi le Regioni, le Associazioni di operatori, le Province e i Comuni, risultano avere poca preparazione in questo settore e nei mercati esteri l’Italia è vista come se ogni realtà locale fosse in competizione con le altre realtà italiane. Questo vale anche per la Valdichiana, non possiamo concepire il turismo come un singolo distretto, o comune o campanile, ma è importante organizzare questo settore secondo un piano industriale, dargli delle regole e coordinando gli investimenti infrastrutturali.
Ed è proprio di questo che David Sassoli, attuale europarlamentare del Partito Democratico, ha parlato nel suo tour in Valdichiana, lo scorso maggio. Dobbiamo lavorare ad un’idea comune a tutto il territorio, che riguardi il turismo, piuttosto che la cultura o l’enogastronomia, per cercare di far crescere un marchio territoriale, credendo così delle potenzialità di una determinata area geografica, andando oltre le divergenze a livello territoriale
Durante il tour noi de La Valdichiana abbiamo chiesto a David Sassoli quali saranno le idee che la commissione europea intenderà portare avanti nel settore turismo per quanto riguarda la Valdichiana e l’Italia in generale:
“A Bruxelles io lavorerò nella Commissione Turismo, come ho lavorato il questi cinque anni. Quella passata è stata una commissione che ha operato molto sui trasporti, mentre questa che verrà sarà molto di più incentrata sul turismo, e lì dovremmo dimostrare di essere i più bravi. Riprenderci la possibilità di scommettere su un’industria del turismo che ha molte caratteristiche uniche al mondo. In Italia abbiamo il 60% delle ricchezze storico-artistiche, abbiamo il paesaggio più invidiato ed eccellenze enogastronomiche di una qualità che gli altri Paesi ci desiderano, insomma abbiamo tutto per fare un’ottima politica del turismo fondata nei nostri territori per valorizzarli a dovere”.
Sassoli continua:
“Dobbiamo mettere in sicurezza il nostro territorio, l’immagine di Pompei in questi mesi, non ci ha fatto bene, abbiamo ricevuto tanto dal passato e dobbiamo conservare per lasciarlo alle generazioni future, ma nello stesso tempo dobbiamo pensare che tutto questo debba diventare industria, non deve essere lasciato all’inventiva e all’approssimazione. Quella del turismo è l’unica industria non delocalizzabile che se ben piantata non ce la porterà via nessuno. Per fare questo c’è bisogno di infrastrutture, abbiamo bisogno di mettere in rete i nostri territori, abbiamo bisogno di creare accoglienza, abbiamo bisogno che gli altri ci chiedano i nostri valori e le nostre qualità, quindi dobbiamo essere a disposizione degli altri”
Conclude:
“Tutto questo deve far parte di una politica nazionale, un assest così strategico non può essere frantumato in responsabilità regionali. Gli italiani dovranno dimostrare le proprie qualità dobbiamo dimostrare di essere i più bravi in questo settore visto le nostre innumerevoli potenzialità”.
Riusciremo a dimostrare di essere i più bravi?
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