A prima vista la vita di provincia può sembrare una condizione limitante, lontana com’è da tutte le opportunità e i luoghi di interesse che, al contrario, in città non mancano. Ma, se si guarda bene, crescere in una realtà di poche migliaia di abitanti significa anche stabilire un forte legame con gli elementi che caratterizzano il luogo in cui si vive, verso il quale infine prevalgono affetto e senso di appartenenza.
Lo sanno bene i Briganti Arroganti, il gruppo di giovani torritesi che da quasi un anno accompagna la propria squadra di calcio lungo il calendario di sfide del girone F, nel campionato di prima categoria. Si tratta di una tifoseria organizzata composta da più di trenta persone, pronte a sostenere con grinta la squadra del paese in casa o in trasferta, come mai fino a ora è stato fatto nella storia di questa società sportiva.
Il debutto dei Briganti è avvenuto nell’ultima fase dello scorso campionato, durante i play-off, ma all’inizio della nuova stagione i ragazzi non si sono fatti cogliere impreparati. Armati di megafono, bandiere e striscioni, hanno ricominciato ad animare le tribune e a infoltire il pubblico delle partite.
«La squadra è molto legata alla sua tifoseria – racconta Niccolò, uno degli Ultras – e per tanti ormai sta diventando una consuetudine andare a vedere il Torrita. Il che è una novità, visto che tanti appassionati di calcio ormai trascorrono la domenica davanti al televisore per seguire la serie A e difficilmente si recano negli stadi comunali».
Così, in breve tempo, la presenza di questo nutrito gruppo di ragazzi e dell’entusiasmo con cui accompagna una squadra di prima categoria, si è fatta notare e ha attirato su di sé l’attenzione non solo delle altre società, ma anche della Lega Nazionale Dilettanti, che ha applicato alla condotta le misure disciplinari previste dalla giustizia sportiva. Ben due multe infatti sono state comminate alla società torritese per avere acceso dei fumogeni in occasione di due partite. Provvedimenti che i Briganti hanno accolto con molto disappunto.
«Il nostro obiettivo è quello di sostenere la squadra a nome di tutta la comunità: vorremmo essere riconosciuti per questo e non perché siamo quelli che prendono le multe» prosegue Giacomo, altro fiero tifoso del Torrita.
Inutile dire che quello dei Briganti è un gruppo ormai ben organizzato, come pure hanno riconosciuto le altre tifoserie che nelle settimane scorse hanno manifestato il proprio riconoscimento di stima e solidarietà alla squadra bianco-blu.
Dopotutto da parte degli Ultras c’è la volontà dichiarata di divertirsi e di dare una bella immagine del calcio torritese, non certo quella di mettere in difficoltà la società o rendere gli stadi dei luoghi poco sicuri. Anzi, i ragazzi ci tengono a precisare che le più grandi soddisfazioni finora raggiunte sono state l’aver creato un gruppo trasversale per fasce di età, ma allo stesso tempo molto affiatato, e il gemellaggio con la tifoseria della squadra di San Quirico.
E anche il presidente dell’US Torrita, Marcello Goracci, è dalla loro:
«Se fatto bene e con educazione, il tifo giova alla squadra e al calcio, soprattutto in un contesto dilettantistico come questo».
Non resta dunque che augurare al Torrita un buon proseguimento di campionato e ai Briganti Arroganti di cantare sempre più forte!