Close
Close

Nessun prodotto nel carrello.

«Un messaggio di libertà universale»: Luca Baldini racconta il Toscana Gospel Festival

«Un messaggio di libertà universale»: Luca Baldini racconta il Toscana Gospel Festival

Si colloca al centro della rassegna musicale Toscana Gospel Festival, la serata del 21 Dicembre 2019 al Teatro Mascagni di Chiusi. I New Millennium Gospel Singers si esibiranno sul palco del teatro chiusino, in apertura delle festività natalizie. Abbiamo incontrato Luca Baldini, direttore artistico del Festival, che ci ha raccontato alcune particolarità della rassegna e della sua evoluzione negli anni. 

C’è un’anima black nella celebrazione delle feste in Toscana: c’è da quasi un quarto di secolo. In teatri, piazze, auditorium e chiese, le occasioni per scambiarsi gli auguri nel vecchio Granducato sono scandite dal ritmo cadenzato degli spirituals americani e non solo. Blues, soul, r’n’b, ma anche rap, reggae, funky: tutto ciò che dal canto pentatonico degli schiavi nei campi di cotone del sud degli Stati Uniti si è modulato nelle contemporanee forme di musica pop e rock riecheggia nelle città e nei borghi toscani. Si tratta del Toscana Gospel Festival che raggiunge nel 2019 la 24ma edizione ed ha portato nella regione, lungo gli anni, oltre trecento gruppi e corali gospel, quasi tremila artisti con centinaia di esibizioni live.

«Siamo arrivati alla ventiquattresima edizione con entusiasmo» ci dice Luca Baldini, direttore artistico del Festival, assieme ad Andrea Laurenzi «La caratteristica che dal primo anno si è definita è che i gruppi sono tutti statunitensi. Partecipano sia gruppi di professionisti sia cori di parrocchia, radicati nei territori. Questo ci permette di avere un’offerta veramente completa, per quello che è il gospel oggi negli USA. Scegliamo attraverso dei consulenti americani, ogni anno, le migliori realtà musicali gospel. La varietà è soprattutto qualitativa, anche dal punto di vista della tipologia di spettacolo: ci sono sia band da quattro elementi, fino ai veri e propri cori da ventidue elementi».

Il festival è un progetto di Officine della Cultura in collaborazione con Associazione Toscana Gospel. Quest’anno la direzione artistica si è basata sull’idea del cinquantesimo anniversario di Abbey Road dei Beatles ed ha quindi avvicinato idealmente la rivoluzione musicale del Blues, delle field hollers e degli Spirituals, che hanno sancito la nascita di tutti i principali generi musicali dal primo 900 in poi, con quella, interna al pop e al rock, dei Beatles nel 1969.

«I canti di liberazione e di cambiamento degli schiavi statunitensi sono molto più vicini ai Beatles di quanto si pensi. Hanno entrambi rivoluzionato la storia della musica ed hanno entrambi veicolato un messaggio di libertà universale. Graficamente abbiamo voluto calcare la mano su questo parallelismo».

«Dagli spirituals al rap copriamo tutte le sfaccettature della cultura musicale afroamericana. Quest’anno siamo passati da 17 a 24 concerti: il festival è diventato un’istituzione. I comuni riconoscono come il pubblico risponde sempre molto bene a questo genere musicale. Noi ci abbiamo sempre creduto. In questo periodo di festa è bellissimo far riunire le persone intorno a un genere musicale che è importante sia per la storia della musica che per il senso di umanità. Perché il messaggio che porta con sé è un messaggio di fratellanza, di pace, di amore, di unione tra le persone»

Ma il messaggio di unione tra gli esseri umani non si limita alla musica: nei giorni di TGF si realizzano azioni concrete che si direzionano nello stesso senso di marcia: è infatti storicamente presente tra i partenariati del festival, la Fondazione il Cuore si Scioglie Onlus, che attraverso i suoi molteplici progetti porta avanti la cultura della solidarietà in Toscana e nel mondo.

Il festival si è evoluto costantemente, salendo di gradino – per qualità e coinvolgimento del pubblico – ad ogni edizione.

«Il primo anno c’erano quattro concerti che si svolgevano solo in provincia di Arezzo» Racconta Luca Baldini «Adesso ci sono ventiquattro festival in altrettanti comuni coinvolti, in tutta la regione. La qualità delle band che continuano a venire qua negli anni si è evoluta. La musica gospel si è evoluta è contaminata: oltre ai classici del gospel, della tradizione cristiana, le band portano le nuove espressioni della cultura afroamericana, che rispecchia l’America di oggi. La portano in Italia in maniera sincera e pratica»

Il festival sta attraversando la Toscana in lungo e in largo, riempiendo non solo teatri, ma anche auditorium, chiese, piazze e centri culturali. L’appuntamento in Valdichiana senese è quindi per Sabato 21 dicembre 2019, alle 21:15, con i New Millennium Gospel Singers al Teatro P. Mascagni di Chiusi: una formazione che raccoglie alcuni fra i migliori talenti della musica gospel internazionale, in un eccezionale accostamento di voci e timbri dalle sfumature profonde. Nato nel 2000 per festeggiare il Nuovo Millennio, il gruppo è stato formato dal Reverendo Keith Moncrief, già creatore e leader di gruppi di fama mondiale. The New Millennium hanno al loro attivo centinaia di concerti in tutta Europa, in una strepitosa ascesa verso il successo. Accanto agli arrangiamenti più moderni del gospel contemporaneo non mancheranno i temi tradizionali nelle sue versioni più amate dal grande pubblico. Uno degli artisti più geniali e di successo di questi ultimi decenni, David Byrne, già leader dei Talking Heads, ha dichiarato recentemente: «Nella musica gospel ci sono le radici del rock and roll, dell’RnB e dell’hip hop. Questa musica parla di trascendenza e comunità. Si tratta di arrendersi a qualcosa di più grande di te, e così facendo, c’è estasi e gioia». Di David Byrne è proprio il caso di fidarsi.

1 comment

Lascia un commento

Close