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Un “Salotto di Campagna” la nuova avventura di Selene

Un “Salotto di Campagna” la nuova avventura di Selene

Un salotto dallo stile vintage e un po’ retrò, un profumo di cannella, anice stellato e noce moscata che si espande nell’aria, un’atmosfera riscaldata dal calore delle candele e dalle lucine intermittenti di un albero di Natale minuziosamente addobbato con dolcetti fatti in casa e fiocchetti colorati. Fuori, una pioggerella lenta che bagna il gatto accucciato davanti alla finestra per sbirciare cosa accade in questo salotto di campagna.

sele 2Potrebbe essere l’inizio di un romanzo inglese ambientato in un Natale degli anni ’20 e invece non è altro il luogo in cui mi accoglie Selene Lungarella, giovane e famosa cantante senese, per la sua intervista: un raffinato e antico Salotto di Campagna.

Appena entrata rimango meravigliata dell’ambiente, un salto nel tempo lontano dalla Valdichiana, e invece il Salotto di Selene non è altro che una casa Leopoldina in piena Valdichiana dove sembra che il tempo si sia fermato, dove gli oggetti antichi e dimenticati hanno trovato una nuova vita.

Ovviamente non posso fare a meno di iniziare l’intervista e capire di più in questa nuova avventura di Selene.

Allora Selene ci vuoi parlare di questo tuo nuovo progetto?

“Dunque il Salotto di Campagna è un sogno che porto con me da tanto tempo, forse da sempre. Io sono nata in Svizzera, a Menziken e negli anni ’70 i miei genitori hanno acquistato questo casale in Valdichiana, lo abbiamo ristrutturato ed è da qui che è nata l’idea di creare qualcosa di diverso e abbiamo pensato a questo salotto in cui tutti, su prenotazione, possono organizzare cene ed eventi particolari a tema. Io amo la Valdichiana perché mi ricorda molto la mia terra natale e per questo non posso che ringraziare i miei genitori.”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa nuova attività?

“Semplicemente perché l’idea di creare qualcosa che legasse le mie passioni, la cucina, lo stare insieme e gli amici, le mie origini era un altro sogno, dopo la musica, che volevo che si realizzasse e quindi mi sono detta, è il momento giusto e tutto questo lo voglio fare dove sono cresciuta, nel luogo dei miei ricordi, perché io è qui che desidererei vivere con la mia famiglia, fonte da sempre di grande ispirazione.

La canzone “Gli ultimi degli uomini”, contenuta nel mio primo album, è stata ispirata da un paesaggio dell’anima che evidentemente ho riportato con me nel viaggio, e quel paesaggio è tutto quello che ho intorno in questo momento, cose di cui non posso fare a meno con il desiderio di avvicinarsi al sogno e donando ad ognuno la possibilità di accogliere questa grande fortuna che ho tra le mani, con la possibilità di sostare ad osservare le stelle: dal Salotto di Campagna sono così nitide!”

Come è nata l’idea?

“Allora è iniziato tutto dal mio blog “Salotto di Campagna”, appunto, dove raccolgo ricette, foto e pensieri personali, ma mi sono resa conto che era un progetto un po’ fragile e dovevo renderlo più concreto. Una sera d’inverno, quando io, mamma e i miei fratelli, siamo rimasti senza riscaldamento per un guasto, ci siamo ritrovati davanti al caminetto per scaldarci e osservando il fuoco mi è tornato alla mente il ricordo di un passato che non ho vissuto ma che è raccolto tra queste mura, quando fino a 60 anni fa ci ritrovava a raccontarsi storie e condividere lo spazio per scambiare attimi. Ecco questa è stata l’ispirazione giusta per partire dal mio Salotto di Campagna virtuale per arrivare ad averne uno reale, ecco da qui mi è venuta la forza di iniziare questo nuovo viaggio concretizzandolo con numerosi mini-progetti che svilupperò nei prossimi mesi.”

Quindi possiamo dire che il blog ha preso vita?

“Sì, hai colto nel segno. Il blog ha preso vita, si è concretizzato finalmente. Il mio obiettivo è quello di far vivere alle persone la vita di un tempo, ovvero la voglia di stare insieme, di condividere la cucina e la voglia di raccontarsi storie e aneddoti.”

E per il futuro, quali sonoselene 4 i tuoi progetti del Salotto?

“Vorrei che il Salotto di Campagna diventasse magari un’associazione e che possa in qualche modo valorizzare questo territorio. Cercare di creare qualcosa in grado estendersi attraverso il patrimonio naturale e paesaggistico di cui gode la Valdichiana”.

E per quanto riguarda la musica?

“Vorrei rassicurare tutto il mio pubblico che oltre a questa mia ultima scommessa, sto portando avanti dei nuovi progetti musicali che rispecchiano lo stile che sto abbracciando in questo momento, uno stile vintage, perché le mie canzoni hanno sempre rappresentato momenti della mia vita, ci sono canzoni che ne rappresentano un po’ di più altre un po’ meno, ma vi prometto che tornerò presto anche con la musica e nuovissimi progetti che sto ideando.”

C’è qualcosa del mondo della musica che ti manca?

Sì, il mio pubblico. La cosa, invece, che non mi manca affatto è la spettacolarizzazione che c’è intorno ad essa. Io ho smesso di vedere la televisione perché è pura finzione e ipocrisia. Per me il successo non arriva necesselene 3sariamente dal piccolo schermo, ma dalla fatica e dal lavoro in ogni gesto che compiamo per realizzarci in ciò che ci piace. Purtroppo in Italia la musica non è apprezzata come all’estero e adesso, con quello che sto creando, mi sento e pronta per sviluppare nuove idee in qualsiasi cosa continui a rendermi così, con tutti i problemi e gli ostacoli del caso.”

E con un grande in bocca a lupo per questa sua nuova avventura che ringrazio Selene per questa bella chiacchierata e per la Treccia Bernese, tipico dolce svizzero, di cui mi ha omaggiato alla fine dell’intervista.

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