Questa mattina, presso la sala consiliare del Comune di Montepulciano, si è tenuto un forum intitolato “Il valore della cultura”, un incontro pubblico che ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Toscana, Cristina Scaletti, e del professor Pierluigi Sacco, pro-rettore dell’Università IULM di Milano e direttore di Siena Capitale Europea della Cultura 2019.
La discussione si è incentrata sulle potenzialità di sviluppo economico e di promozione territoriale date dall’investimento nel settore culturale, di cui un brillante esempio preso in analisi è stato il Cantiere Internazionale d’Arte.
Il forum è stato aperto dal sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi, il quale ha voluto sottolineare l’impegno dell’amministrazione su questo fronte.
La tassa di soggiorno – ha affermato il sindaco – è da molti vista come una polpetta avvelenata, ma dagli amministratori di Montepulciano è vista invece come un’opportunità per il rilancio della nostra città.Questa tassa è forse l’unico modo che abbiamo per prelevare risorse da un settore per reinvestirle nel territorio, e noi le abbiamo reinvestite tutte, dalla prima all’ultima. Noi investiamo in cultura quasi il 10% del bilancio comunale. QUesto significa che è un’amministrazione che crede nella cultura come motore di sviluppo.
All’intervento di Rossi è seguito quello del prof. Sacco, che ha illustrato i dati ricavati dalle rilevazioni statistiche operate durante lo scorso Cantiere Internazionale d’Arte, per misurarne l’impatto sulla società e sull’economia del territorio. I dati, ottenuti da un campione di 200 persone, hanno evidenziato i risultati positivi del Cantiere sull’economia locale, dimostrando un grande interesse e una grande partecipazione sia da parte di residenti che di turisti, rivelando anche dati di partecipazione particolarmente positivi tra le fasce di popolazione più giovani. Il pubblico del Cantiere si è dimostrato quindi un pubblico molto colto, sia che provenisse dall’estero che dai territori limitrofi a Montepulciano.
Il professor Sacco ha inoltre rimarcato l’importanza dell’investire nell’intero settore culturali, e non solo in quelle attività a più alto impatto economico:
Nel momento in cui ci si abitua a pensare che la cultura abbia un significato solo se produce un determinato tipo di moltiplicatore si commette un grave errore. Ci sono Paesi che hanno dato troppa importanza ai moltiplicatori di impatto economico, e che hanno quindi operato una drastica riduzione dei fondi destinati alle attività culturali a basso impatto a favore delle altre. Il risultato è stato che ne hanno sofferto anche le attività ad alto moltiplicatore di impatto economico, perchè il vero imput arrivava da quelle a basso moltiplicatore.
La parola è poi passata al Presidente della Fondazione del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Sonia Mazzini, che ha brevemente riportato alcuni dati tecnici relativi alla scorsa edizione del Cantiere e ha illustrato anche l’attività dell’Istituto di Musica di Montepulciano nel territorio.
Il Cantiere Internazionale d’Arte ha consentito il rilancio, ad esempio, dell’Istituto di Musica di Montepulciano, che esiste fin dal 1700 e che grazie a questo rinnovamento oggi coinvolge oltre 1.000 studenti, provenienti non solo da Montepulciano ma da tutto il territorio della Valdichiana. Questo è un patrimonio che coinvolge i bambini e i loro genitori, che permette loro di appassionarsi alla musica e di acquisire una nuova sensibilità umana e artistica. In questo modo si genera inevitabilmente un aumento della qualità della vita, e le persone potranno usufruire di questo indispensabile valore quando guarderanno una mostra, un concerto o uno spettacolo teatrale, perchè la cultura genera cultura.
Il discorso di chiusura è stato infine tenuto dall’Assessore Scaletti:
Non possiamo pensare di essere altro rispetto a quella straordinaria eredità culturale che abbiamo, non siamo privati ma cittadini, e in quanto tali facciamo parte e dobbiamo essere partecipi del progresso materiale e spirituale del luogo in cui viviamo. Tutto deve stare insieme: la cultura, il pubblico, il privato e l’economia; nessuna di queste cose può essere scissa dall’altra.