Quest’anno 2014 vede l’undicesima edizione del Vinòforum, evento al quale gli amanti del vino non possono mancare. Dal 6 al 21 giugno a Roma, come recita lo slogan in primo piano nella homepage del sito ufficiale, «lo spazio del gusto Vinòforum riunisce le migliori aziende italiane ed internazionali. Un Villaggio dedicato a chi vive il vino e il cibo come piacere e passione».
Il mio ingresso, giorno 19 giugno, all’interno dell’area espositiva, è generosamente ricevuto da Antonio Paguni, il responsabile della gestione della manifestazione. Gentilmente mi guida tra un padiglione e l’altro mentre cerchiamo l’organizzatore, Emiliano De Venuti. Una volta fatte le presentazioni, entrambi mi lasciano libera di gironzolare per gli stand, ancora in fase organizzativa, prima dell’apertura delle ore 19.00. Il mio obiettivo è l’individuazione delle case vinicole toscane. Divise a seconda delle agenzie delle quali fanno parte, con l’aiuto del programma mi presento in ognuno dei padiglioni che hanno stretto un contratto con il mondo vinicolo toscano. Numerosi, anzi numerosissimi, i vini che leggo essere a disposizione sulla carta; ragion per cui mi armo di volontà e determinazione e inizio il mio percorso.
Il primo incontro della serata avviene con Walter Mazza, dell’agenzia Indovino, rappresentante di due case vinicole toscane, la Cantine Bruni e la Marchesi Antinori. La prima, collocata nella zona del grossetano, è presente al Vinòforum (almeno per quel che riguarda il 19 giugno) con un Morellino di Scansano e un Vermentino di Toscana; la seconda, di Bargino, San Casciano in Val di Pesa (Fi), con numerosissime tenute presenti in tutta la Toscana, ha un Chianti classico, un Brunello di Montalcino (Tenuta Pian delle Vigne) e un Scalabrone, Bolgheri rosato DOC (Tenuta Guado al Tasso).
Il rappresentante della Team’s Agenzia Macoratti, dalla quale mi soffermo, per qualche minuto, subito dopo, dimostra la stessa cortesia di Walter Mazza. In quanto promotore della Casa Vinicola Luigi Cecchi (Castellina in Chianti, Siena), mi illustra i vini pronti per la degustazione: tra i classici, Morellino di Scansano, Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino e Montefalco Rosso; tra le selezioni speciali, Bonizio Rosso Igt.
Si susseguono, poi, gli stand del Banfi, con vini particolari quali La Pettegola, il Bel Nero e il Brunello di Montalcino Poggio alle Mura, della Fashion & Wine, per le case vinicole Tre Rose e San Leonino, e della Forum Rappresentanze, promotrice della Fattoria Le Pupille e Marchesi Mazzei; infine, la Vernuccio Beverage e la Mister Drink Service presentano la Fattoria del Cerro e la Tenuta Rocca di Montemassi.
Una piacevolissima sorpresa è stata la chiacchierata avuta con Francesca Panisidi, membro del FIS (Fondazione Italiana Sommelier), che si occupa dei vini rosati: del nostro incontro parlerò nel dettaglio in un altro articolo.
L’agenzia Nuova Risaca, invece, presenta tre case vinicole toscane davvero interessanti: Altesino, Castelli del Gravepesa e Terenzuola; la prima con un ottimo Rosso di Montalcino, la seconda con Chianti, Chianti classico e Chianti Classico Riserva (eccezionale quest’ultimo), la terza con un esclusivo Vermentino Nero dall’ottimo sapore.
L’ultima agenzia presente all’evento è la Three Wine, il cui responsabile Roberto Zoco mi ha accolto con grande simpatia. All’interno del suo stand ho avuto l’occasione di parlare con i rappresentanti delle case vinicole specifiche: Jacopo M.K. Agosti dell’Arpa per Il Borro, Villa a Sesta e Tenuta Vitanza; Federico Vanni, produttore di un ottimo vino alla Fattoria Sanfelo; infine, Dott. Massimiliano Calandrini, responsabile per l’Arcipelago Muratori – Rubbia al Colle.
Ho avuto il piacere di assaporare ogni assaggio di vino di queste case vinicole: il rosso del Borro ha un sapore caratteristico, molto deciso, che ho apprezzato particolarmente, ma non è da meno il bianco Lamelle, Igt a base Chardonnay; allo stesso livello il Brunello di Montalcino assaggiato per gentile concessione di Federico Vanni e della Fattoria Sanfelo, ma ancor più significativo il Syrah, davvero eccellente. Una particolarità, invece, per l’Arcipelago Muratori e per il suo ottimo Barricoccio (Sangiovese): il vino viene conservato non in classiche botti di cemento o di legno, bensì di terracotta, in omaggio all’antica tradizione manifatturiera etrusca.
A seguito dell’analisi delle interviste effettuate dalla sottoscritta, è risultato chiaro che la promozione di prodotti vinicoli attraverso una manifestazione come il Vinòforum ha sicuramente un impatto positivo per diffondere la cultura di vini di alta qualità e poco conosciuti dal grande pubblico. In particolare questo evento permette di incentivare le vendite all’interno del territorio romano e del Lazio, sia tra i clienti già “acquisiti” dalle agenzie, sia da parte del consumatore occasionale. Walter Mazza, sopra citato, ne dà una perfetta definizione:
«La funzione è duplice: ospitare i nostri clienti, ristoratori, eccetera, e fargli assaggiare prodotti non conosciuti, promuovendoli alla clientela già acquisita, mentre l’altra è quella di far conoscere questi prodotti ai passanti, ai ragazzi, alle persone che passano e chiedono un bicchiere di vino, e quindi fare una promozione nei loro confronti».
Un ultimo, e fondamentale, accenno, allo stand dedicato a Natura in Campo, un progetto di promozione agroalimentare del territorio protetto della Regione Lazio, realizzato dall’Agenzia Regionale Parchi (Arp). Circondata da diversi tipi di olio biologico regionale, il direttore dell’Arp Vito Consoli mi ha elegantemente illustrato il proposito Natura in Campo, atto a sensibilizzare la produzione locale di prodotti di un certo livello. Tale progetto non è limitato alla Regione Lazio, bensì a tutta Europa. Chiunque voglia può decidere di affiliarsi, trovando informazioni al sito www.naturaincampo.it.
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