Alla scoperta del dialetto chianino! Quella che troverete in questa pagina è una selezione di parole tipiche della Valdichiana, a uso e consumo delle generazioni più giovani e dei visitatori di queste zone, per comprendere e tramandare le espressioni e le parole dialettali di uso più comune.
P.
Padellare (verbo): sbagliare, mancare il bersaglio. Esempio: “Volevo andà a Roma, ma ho padellato il treno”
Pagliaia (sostantivo): pagliaio. Esempio: “M’aiuti a fa’ la pagliaia?”
Pagniccia (sostantivo): fango, soprattutto se bagnato. Esempio: “Mi so’ inzaccherato nella pagniccia”
Palco (sostantivo): soffitta della casa. Esempio: “La tu’ roba l’ho messa nel palco”
Palletico (sostantivo): nervoso, ansia. Detto di persona che non riesce a stare ferma un momento. Esempio: “Quel citto c’ha il palletico”
Palloccoloso (aggettivo): noioso, lungo ed esasperante. Esempio: “Quant’è palloccoloso quel film, non si finisce!”
Pannuccia (sostantivo): grembiule. Esempio: “Quella è ‘na pannuccia da massaia”
Pantellare (verbo): faticare, affaticarsi. Esempio: “Senti come pantella quel vecchino!”
Papala (sostantivo): cappello, berretto. Esempio: “Bellina ‘sta papala!”
Paraccio (aggettivo): poveraccio. Anche nella versione “Poraccio”. Esempio: “Paraccio, un capisci niente!”
Parino (aggettivo): poverino. Anche nella versione “Porino”. Esempio: “Parino, glié morto il gatto!”
Pasticca (sostantivo): ragazzo, citto. Esempio: “Pasticca, da quant’è che un ci si vede!”
Patollo (aggettivo): pieno, satollo, in salute. Esempio: “Ti vedo che sei bello patollo!”
Pecetta (sostantivo): cerotto. Esempio: “Mettici ‘na pecetta in quel biccio!”
Pedicciare (verbo): lasciare le impronte dei piedi, camminare trascinando i piedi. Esempio: “Non pediccià per terra, ho dato il cencio!”
Pelare (verbo): sentire freddo, tremare. Esempio: “È un freddo che si pela!”
Pelucchio (sostantivo): pelucco, lanugine. Esempio: “Quel maglione è pieno di pelucchi”
Pettata (sostantivo): salita ripida. Esempio: “Un ce la fo’ mica a fà ‘sta pettata!”
Pettignone (sostantivo): il petto del tacchino. Esempio: “Piglialo un pochino di pettignone!”
Piantito (sostantivo): pavimento. Esempio: “L’hai passo il cencio pel piantito?”
Picciolo (sostantivo): gambo, estremità. Esempio: “Pigliala pel picciolo quella mela”
Pichinaccio (sostantivo): bambino dispettoso, discolo. Esempio: “Dagli ‘na manata a quel pichinaccio!”
Pichirillo (aggettivo): piccolino, bambino immaturo. Esempio: “Che voi sape’ te, pichirillo!”
Picio (sostantivo): piatto tipico della tradizione locale, pastasciutta con la forma di grossi spaghetti. Esempio: “Oggi si mangia i pici!”
Pigio (sostantivo): pigiatura. Detto principalmente a persona che lavora duramente. Esempio: “Oggi t’hanno messo al pigio!”
Pillottare (verbo): infarcire, imbottire una pietanza, specialmente con erbe aromatiche. Esempio: “L’hai pillottata la nana?”
Pintare (verbo): spingere. Esempio: “Smettila di pintà!”
Pintone (sostantivo): spintone. Esempio: “M’ha datto un pintone, so’ casco dalle scale!”
Pisticchiare (verbo): pestare con i piedi, lasciare le impronte dei piedi. Anche nella versione: “Pesticchiare”. Esempio: “Perché mi pesticchi nel piantito?”
Pitinicchio (loc. avv.): prendersi di punta con qualcuno, litigare. Esempio: “Quei due stanno sempre a pitinicchio!”
Poccia (sostantivo): mammella. Esempio: “Che belle pocce!”
Pocciare (verbo): poppare, succhiare il latte. Esempio: “Quel cittino poccia ancora dalla mamma!”
Pomarola (sostantivo): salsa di pomodoro. Esempio: “Metticela un po’ di pomarola nel sugo!”
Popo (sostantivo): bambino, ragazzino. Esempio: “Popa, dove vai?”
Popone (sost. e agg.): si usa sia per definire il frutto del melone, sia per dare dello stupido a qualcuno. Esempio: “Sei un popone!”
Poro (aggettivo): povero. Esempio: “È morto quel poro citto!”
Pottone (aggettivo): vanitoso, spocchioso, borioso. Esempio: “Quel citto è troppo pottone!”
Poventa (sostantivo): luogo riparato dal vento. Esempio: “Mettiti un pochino alla poventa!”
Prace (sostantivo): lo spazio di terra tra due solchi del campo. Anche nella versione “Pracella”. Esempio: “Quella è la mi’ pracella”
Presa (sostantivo): parte di terreno coltivato. Esempio: “Tutte quelle prese so’ mie”
Presciutto (sostantivo): prosciutto. Esempio: “Vedrai te la levo la sete col presciutto!”
Pressa (sostantivo): balla di fieno pressato. Esempio: “Monta in quella pressa!”
Prete (sostantivo): telaio di legno utilizzato per riscaldare il letto. Esempio: “Ce l’hai messo il prete sotto le coperte?”
Pretina (sostantivo): contenitore della brace che veniva inserito nel prete per scaldare il letto. Esempio: “Cambia la pretina che è fredda”
Principiare (verbo): iniziare, cominciare a fare qualcosa. Esempio: “Ovvia, si principia a cenà?”
Proda (sostantivo): striscia di terreno ai confini del campo, margine di una strada di campagna. Esempio: “Mettiti in proda quando passano le macchine”
Propio! (esclam.): proprio, figuriamoci, nemmeno per idea. Esempio: “Dovrei veni’ costì? Propio!”
Pulenta (sostantivo): polenta. Anche nella versione “Pulenda”. Esempio: “Oggi si mangia la pulenta!”
Pulezza (sostantivo): foglie della rapa per uso alimentare, cime di rapa. Esempio: “Le voi un pochino di pulezze di contorno?”
Pultricchio (sostantivo): fanghiglia densa, fango. Esempio: “Stai lontano da quel pultricchio!”
Punto (avverbio): niente affatto, per nulla. Esempio: “Oggi un so’ punto contento”
Puzziderio (sostantivo): cattivo odore, persona puzzolente. Esempio: “Senti che puzziderio in questa stanza?”
Il dialetto chianino mostra numerose parlate differenti al suo interno, con inflessioni diverse a seconda delle zone. Molte differenze esistono tra le caratteristiche linguistiche della Valdichiana senese, la Valdichiana aretina e la Valdichiana romana. In questo contesto ci siamo concentrati principalmente sui comuni e sulle aree adiacenti al Canale Maestro della Chiana, inteso come elemento fondante della storia e dell’identità della Valdichiana, dal punto di vista culturale e linguistico prima che istituzionale. La prevalenza delle parole e dei modi di dire che troverete in questa rubrica sono inoltre indirizzati al versante senese, da dove provengono la maggioranza delle nostre fonti e dei membri della nostra redazione.
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Fonti:
- Di qua dal fosso. Piccolo dizionario di chianino, Ass. cult. Ottagono,Edizioni Effigi 2010
- La parlata di Montepulciano e dintorni, Carlo Lapucci, Editori del Grifo 1988
- A Chianciano si parla(va) così, Alberto Fabbri, Le Balze 2000
- Lessico chianino. Espressioni vernacolari, Ecomuseo Valdichiana
- Note sul dialetto aretino, Silvio Pieri, Pisa 1886
- Vocabolario Aretino
- Interviste e memoria storica della redazione del magazine “La Valdichiana”